Nel decreto legislativo approvato "salvo intese" dal Consiglio dei Ministri e in attesa di pubblicazione in Gazzetta, sul nuovo Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza trova spazio un importante novita per i consulenti del lavoro. Il presidente Conte ha infatti annunciato durante l'incontro per il quarantennale dell'Ordine che i consulenti del lavoro saranno tra i professionisti titolati a curare le procedure di liquidazione giudiziale. Ricordiamo che questa ultima definizione ha sostituito quella di "fallimento" nella Riforma introdotta con la legge 19 ottobre 2017, n. 155.
Come si legge nel comunicato stampa pubblicato dal Governo, il decreto prevede l'istituzione presso il Ministero della giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità, esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione; tra questi soggetti , afferma il Presidente del Consiglio potranno trovare posto i consulenti del lavoro iscritti all'Albo. Sul punto il Ministero della Giustizia aveva dato parere negativo .
Attenzione però: la loro nomina da parte del giudice potra avvenire solo in caso di presenza di lavoratori subordinati nelle fasi della crisi (liquidazione giudiziale o concordato preventivo). Spesso infatti è necessario introdurrre nelle procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.
Si ricorda inoltre che il provvedimento prevede un intervento piu tempestivo delle nuove figure di di curatore e commissario giudiziale, grazie alla previsione di diversi indicatori e segnali di allerta, e anche per la presenza di organi di controllo (sindaci e revisori ) per una platea piu allargata di società.
La presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro Calderone ha espresso soddisfazione per il riconoscimento dell'evoluzione della professionalità dei Consulenti del lavoro.
Nella stessa sede il Ministero del lavoro Di Maio ha dato risposta ad una sollecitazione della stessa Presidente in merito alle difficolta delle imprese in tema di penalizzazioni nel DURC . Oggi infatti se il Durc evidenzia una qualsiasi irregolarità nei contributi le aziende hanno solo 15 giorni per mettersi in regola, pena la perdita di tutti gli incentivi, anche pregressi. Un tempo assolutamente insufficiente secondo i consulenti . Il ministro ha promesso una modifica alla normativa attraverso un emendamento al decreto semplificazioni per cui "si applicherà il principio di proporzionalità tra debito contributivo e agevolazione goduta".