Attraverso una riformulazione degli emendamenti al decreto fiscale, è probabile che il regime dell’attenuazione delle sanzioni in materia di fattura elettronica sia allargato anziché ai primi sei mesi del 2019 (come previsto ora) fino a settembre 2019. Ad annunciarlo il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci (Lega), durante i lavori in commissione Finanze al Senato.
La disposizione, si ricorda, prevede che per i primi sei mesi del 2019:
- non siano applicate sanzioni in caso di fattura elettronica emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica Iva (mensile o trimestrale);
- l’applicazione di una sanzione ridotta dell'80% se la fattura elettronica è emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica Iva (mensile o trimestrale) del periodo successivo.
La disposizione mira a non posticipare ulteriormente l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, prevista per il 1° gennaio 2019, ma al contempo è tesa a ridurre gli effetti negativi dei possibili ritardi dei sistemi informatici, volti a recepire le novità.
Dello stesso avviso sembra essere anche il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci che ha affermato di non voler differire l’entrata in vigore dell’obbligo ma solo considerare le esigenze di chi deve emettere la fattura e può essere in difficoltà in considerazione del fatto, anche, che per molti l’obbligo non scatterà: le partite Iva in regime forfettario che, tra l’altro, per effetto delle modifiche contenute nel Ddl di Bilancio, allargherà il suo bacino di utenza, e per tutti i regimi speciali, oltre a chi già oggi non è obbligato a emettere fattura.
Tra gli emendamenti all’esame della commissione Finanze, e in attesa di essere approvati, c’è anche l’esonero per le società sportive e dilettantistiche di minori dimensioni e per farmacisti e medici che già operano con utenti finali, già obbligati all’invio dei dati attraverso il sistema tessera sanitaria.
Il tutto mentre l’Agenzia delle Entrate è al tavolo di lavoro per mettere in sicurezza l’impianto della fattura elettronica, dopo i rilevi effettuati dal Garante della Privacy con il provvedimento del 15 novembre.