Approvato nel Consiglio dei Ministri n. 26 di ieri 8 Novembre 2018, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il Codice, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155, ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità:
- consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese
- salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze.
Il testo passa approvato passa all'esame delle commissioni parlamentari che si esprimeranno in merito al provvedimento con un parere. Dopo tale passaggio, il Governo potrà decidere se accettare i suggerimenti contenuti nei pareri delle Comissioni Parlamentari e modificare il testo o vararlo così com'è.
Come annunciato nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, le principali novità del nuovo codice sono le seguenti:
- si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna, al fine di evitare il discredito sociale anche personale che anche storicamente si accompagna alla parola “fallito”;
- si dà priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale;
- si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale;
- si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
- si istituisce presso il Ministero della giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
- si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.