Le regole precise del Reddito di Cittadinanza non sono ancora note ma da quello che è emerso finora sono molti i punti di contatto con il Reddito di Inclusione. In entrambi i casi si tratta di sussidi economici ai cittadini in maggiore difficoltà, accompagnati da percorsi di reinserimento lavorativo obbligatorio.
Non sono state forse abbastanza sottolineate le differenze, che stanno principalmente in due aspetti:
- nell'importo piu che doppio previsto per il Reddito di cittadinanza (per redditi sotto i 9300 euro annui viene prevista l'integrazione a raggiungere i 780 euro mensili) rispetto al REI (da 188 a 540 euro al mese parametrati sul numero di componenti della famiglia con ISEE inferiore a 6000 euro ) , che verrebbe erogato senza un chiaro collegamento all'ISEE del nucleo familiare e
- nel sostegno allla famiglia personalizzato e al contempo piu ampio e multiforme, previsto dal REI. Infatti il progetto di inclusione del REI viene realizzato con il concorso di diversi attori: servizi sociali e specialistici del Comune, responsabili delle politiche abitative e del lavoro, centri per l’impiego, INPS, che lavorano per fornire assistenza non solo nella ricerca del lavoro ma, a monte, per risolvere eventuali problematiche di base come formazione, alloggio, difficoltà personali e sanitarie (dipendenze, problemi psichici) che non di rado sono la causa delle difficoltà economiche.
E' proprio su questo secondo aspetto che emerge dai responsabili dei Comuni la richiesta di non buttare a mare quanto realizzato faticosamente in questo primo anno di applicazione del REI . I progetti "globali" coordinati dai Comuni sono partiti quest'anno e i risultati non sono ancora evidenti per la complessità delle situazioni che si presentano dal punto di vista umano e sociale.
Oltre alle difficolta di coordinamento degli enti coinvolti e quelle specifiche delle famiglie viene segnalata inoltre la scarsita di offerte di lavoro realmente disponibili offerte dai Centri per l'impiego.
Un ricerca del Sole 24 ore nelle principali citta segnala in effetti che nei Centri per l'impiego ci sono si problemi di organico, a volte scarso, ma anche e soprattutto di organizzazione e di procedure .
Dall'ANCI l'associazione dei Comuni italiani, per bocca del delegato al welfare e alle politiche sociali Vecchi, emerge quindi la richiesta di non focalizzare gli sforzi solo sul miglioramento dei Centri per l'impiego ai fini della ricerca del lavoro. Si chiede invece di rafforzare l’investimento nei Comuni che hanno l'incarico di coordinare i diversi aspetti degli aiuti, per rendere più efficiente la macchina e andare incontro ad esempio ad aziani o persone con difficoltà e personali che non potrebbero comunque accettare eventuali proposte di lavoro .
Viene richiesto dunque un confronto con il Governo, che finora è mancato, per non disperdere quanto fanno finora con progetti di reale presa in carico delle famiglie e per utilizzare al meglio le maggiori risorse che si renderanno disponibili.
Inoltre anche la Consulta nazionale dei CAF segnala che il nuovo ISEE ha consentito una mappatura migliore e completa della reale condizione economica delle famiglie e auspica che per il Reddito di cittadinanza venga mantenuto il collegamento con le informazioni offerte dall'Indicatore della Situazione Economica Equivalente.