Botta e risposta tra Boeri e Soro al Senato sul sistema informatico Savio che individua le assenze dal lavoro sospette e viene utilizzato per ottimizzare la programmazione delle visite fiscali da parte dell'INPS .
Il Garante ha bloccato lo scorso Marzo l'utilizzo del programma in quanto, come ha spiegato ieri alla commissione Lavoro, il sistema di data mining Savio, pur rispondendo ad un condivisibile « obiettivo di interesse generale» non è rispettoso della normativa europea sulla privacy in quanto realizza una «vera e propria profilazione dei lavoratori». In particolare, segnala la mancanza di «precauzioni e garanzie specifiche volte a evitare, ad esempio, che inesattezze nei dati raccolti o incongruenze nella logica degli algoritmi usati inducano decisioni erronee con impatti negativi sui singoli».
Il presidente dell’Inps , Tito Boeri, ascoltato a sua volta in Senato qualche giorno fa aveva formulato la proposta di una norma di carattere interpretativo per consentire il ripristino di un sistema automatizzato o profilazione che consenta, comunque il controllo delle situazioni " sospette " .
Boeri ha ricordato infatti che l’Istituto , divenuto da poco Polo fiscale Unico per il controllo sulle assenze dei lavoratori, riceve ogni anno circa 12 milioni di certificati di lavoratori privati e 6 milioni del settore pubblico i mentre la capacità ispettiva puo far fronte a circa un milione di visite di controllo all’anno (5%). Di qui la necessità di definire in anticipo in quali ambiti concentrarsi .
In uno studio degli esperti Boscarino, Di Porti e Naticchioni viene segnalato che con la chiusura di Savio dal 15 marzo 2018 "l'efficacia delle visite fiscali si è ridotta drasticamente" con una perdita monetaria per l'Istituto di circa 4,1 milioni di euro. L'istituto aveva stimato per il 2018 infatti un risparmio sulle erogazioni di indennità di malattia non dovute per oltre 23 milioni di euro.
Va segnalato infine che Inps spende ogni anno circa 2 miliardi per indennità di malattia per i dipendenti privati (a carico delle imprese i primi 3 giorni) mentre le giornate di assenza dei pubblici dipendenti valgono circa 2,8 miliardi annui, calcolati in termini di retribuzione corrisposta al lavoratore in caso di malattia.