Il decreto n. 87 2018 CD. "Decreto Dignità" ha introdotto nuove regole sul contratto a tempo determinato :
- abbreviato il periodo di utilizzo massimo complessivo da 36 a 24 mesi, con massimo 5 proroghe
- reintroduzione delle causali a partire dal 1 rinnovo o proroga che facciano superare i 12 mesi di utilizzo del lavoratore
- aumento, dal 1 rinnovo, del contributo addizionale dello 0,5%
Il problema è che le norme iniziali sono state scritte senza prendere in dovuta considerazione l'applicazione, in particolare in tema di proroghe e rinnovi, che sono all'ordine del giorno per questa modalità di rapporto, flessibile per definizione.
Ora la legge di conversione che dovrebbe essere approvata definitivamente questa settimana dal Senato, per sanare il problema ha introdotto un regime transitorio dal 14 luglio al 31 ottobre 2018 per cui l'entrata in vigore piena delle novità normative è fissata al 1 novembre 2018.
Di fatto dunque in questa estate- autunno 2018 saranno in vigore ben quattro regimi diversi:
- Quello previgente definito dal Jobs act con il d.lgs 81 2015 per i contratti stipulati e rinnovati prima dell' entrata in vigore del D.L. 87 2018 (nessuna causale durata massima 36 mesi massimo di 6 proroghe)
- uno successivo al 14 luglio per i contratti stipulati successivamente o in corso , fino all'entrata in vigore della legge di conversione (forse entro il 10 agosto)
- uno normato dalla legge di conversione del dl 87 solo per proroghe e rinnovi intervenuti dal 14 luglio al 31 ottobre 2018
- quello definitivo applicabile a tutti i contratti stipulati dopo la data in entrata in vigore della legge di conversione.
Il periodo transitorio vedrà dunque due binari di applicazione per i contratti sulla base dell'esistenza o meno di proroghe o rinnovi all'interno del periodo transitorio.
Il Governo ha annunciato una circolare esplicativa in materia. Si spera sia effettivamente chiarificatrice ma gli esperti da piu parti hanno già segnalato che essendo un atto amministrativo una circolare non avrà il potere di definire eventuali contenziosi tra aziende e lavoratori, con aumento certo di cause con diversi livelli di giudizio e spese conseguenti.