Pubblicato la scorsa settimana sul sito del MISE il comunicato stampa inerente la sedicesima edizione del rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane, aggiornato al secondo trimestre 2018, evidenziando l'importanza che le start up innovative stanno assumendo nel nostro contesto industriale.
In particolare, dal dicembre 2012, con l’entrata in vigore della policy dedicata, le startup innovative si sono gradualmente affermate come una presenza di rilievo nel tessuto imprenditoriale nazionale. Al 4 luglio 2018, data di riferimento del report, erano 9.396 le startup iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese (database disponibile online), il 3% di tutte le società di capitali costituite in Italia negli ultimi 5 anni e tuttora in stato attivo.
Rispetto a tre mesi si contano circa 500 startup innovative in più. Tale dato appare più significativo se si considera che, per effetto degli specifici requisiti di ammissione anagrafici e dimensionali previsti dalla disciplina, il database delle startup è soggetto a un turnover continuo:
- un costante flusso in entrata da parte di imprese innovative appena costituite
- la progressiva fuoriuscita di imprese ormai diventate “mature” (es. in quanto hanno superato il limite, stabilito dal d.l. 179/2012, dei cinque anni di età, o dei cinque milioni di fatturato annuo), pertanto pronte ad accedere allo status di “PMI innovativa”.
Tale crescita si riflette anche nell’incremento dei valori occupazionali espressi. Al 31 marzo 2018 le startup innovative coinvolgevano 48.965 persone tra soci e lavoratori subordinati. I dati sui dipendenti a metà 2018 non sono ancora disponibili, ma i trend storici lasciano intuire che alla data odierna la forza lavoro espressa dalle startup innovative italiane abbia già ampiamente superato la soglia delle 50mila unità.
Realizzato congiuntamente da Mise (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, con la collaborazione di Unioncamere, il rapporto presenta approfondimenti su numerosi altri aspetti del fenomeno: dalla distribuzione geografica alle caratteristiche dei soci, dai settori di attività economica ai principali dati di bilancio. Tra i rilievi più interessanti:
- La Lombardia è di gran lunga la regione capofila per numero di startup innovative, raggiungendo a metà 2018 quota 2.286, il 24,3% del totale nazionale. Di queste, ben 1.598 si trovano nell’area di Milano: in questa città quasi il 5% delle società di capitali avviate negli ultimi 5 anni è attualmente in possesso dello status speciale.
- La provincia con il più elevato rapporto tra startup innovative iscritte e nuove società di capitali è invece Trieste (7%), seguita a breve distanza da Trento (6,9%). Viceversa, a La Spezia e Crotone è startup solo una nuova azienda su 200. Le startup innovative sono una presenza significativa in alcuni settori economici. Ad esempio, è startup il 7,6% delle nuove imprese del comparto dei servizi. Scomponendo quest’ultimo sulla base della codificazione Ateco, l’incidenza aumenta notevolmente nei settori dello sviluppo di software (32,9%) e, soprattutto, della ricerca e sviluppo (66,1%).
- Rispetto alle altre nuove società di capitali, le startup innovative sono tendenzialmente più giovani: gli under-35 compaiono in quasi una startup su due (44,8%), contro il 35,2% fatto registrare dalle altre neo-imprese.