Dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri il Decreto Dignità del Ministro Di Maio è stato oggetto di molte critiche da parte del mondo produttivo e del terziario Confindustria in testa, in particolare sulla materia del lavoro a tempo determinato.
Anche gli alleati di Governo della Lega hanno espresso perplessità su questa stretta, in particolare sulla durata massima che ricordiamo passa da 36 a 24 mesi , e soprattutto sulla reintroduzione delle causali, che diventerebbero obbligatorie a partire dal primo rinnovo (nella prima bozza erano state richieste fin dal primo contratto). Il Ministro dell'Interno Salvini ha preannunciato "modifiche in Aula" , si dovrebbe quindi intendere che il decreto Dignità durante la conversione in legge subirà degli importanti correttivi su questi aspetti.
Lo confermano anche i commenti di altri esponenti della Lega: il sottosegretario al Lavoro afferma che si dovrà " trovare lo strumento migliore per abbassare la previsione di contenzioso e per eliminare le preoccupazioni delle imprese. Inoltre dal Senato, dove dovrebbe iniziare l’iter di conversione del Dl, il responsabile economico della Lega, Armando Siri conferma: «In Parlamento certamente miglioreremo il testo».
Sempra che nella conversione in legge del decreto dovrà trovare spazio, secondo molte dichiarazioni di esponendi del Governo, anche la reintroduzione dei voucher , necessari soprattutto per il lavoro stagionale agricolo.
Il testo uscito dal CDM del 2 luglio, intanto, attende di essere trasmesso al Quirinale per la firma del Presidente della Repubblica.
Ci si domanda quale sarà l'effetto dell'entrata in vigore della nuova normativa sui contratti a termine già attivi in questo momento di attività stagionali a pieno regime, in particolare se poi sarà modificata da successivi aggiustamenti di qui a 90 giorni, con la conversione in legge.
Si parla ad oggi di circa 900 mila contratti a termine in scadenza entro fine agosto, sui cui rinnovi o proroghe pesa la scure del decreto che, ricordiamo non prevede un regime transitorio.