E' stata diffusa ieri una nuova bozza non ufficiale del Decreto dignità, il primo pacchetto di misure economiche del Governo Conte preannunciato già da qualche giorno. La bozza presenta alcuni nuovi dettagli delle riforme in materia di lavoro, mentre non vengono illustrate le misure fiscali (split payment redditometro spesometro) che potrebbero anche essere rimandate ad un provvedimento successivo.
CONTRATTI A TERMINE - Le correzioni riguardano ad esempio l'aumento dei contributi richiesti ai datori di lavoro per il rinnovo dei contratti a termine, fissati ora nell'articolato non piu a un punto percentuale ma allo 0,5%. Inoltre per quanto riguarda le reintroduzione delle causali, l'art. 1 del decreto ne prevede l'obbligatorietà a partire dal secondo contratto a termine con lo stesso lavoratore, mentre in presenza di causale la durata del primo contratto puo arrivare a 36 mesi. Le proroghe possibili scendono da 5 a 4.
In tema di somministrazione si evidenzia lo stop allo staff leasing ovvero il lavoro in somministrazione con contratto a tempo indeterminato. nel calcolo dell'organico complessivo per i limiti di utilizzo del contratto a termine rientreranno anche i contratti di lavoro in somministrazione
DELOCALIZZAZIONE E TUTELA OCCUPAZIONE - Molto ampia e dettagliata la stringente disciplina sulla revoca degli incentivi , compresi iper e suprammortamento, che Governo Conte riserva alle aziende che delocalizzano e/o riducono l'occupazione nelle proprie sedi in Italia. In particolare :
L'articolo 4 della bozza di decreto sul contrasto alla delocalizzazione prescrive che:
- le aziende italiane ed estere che abbiano beneficiato di un aiuto di stato in qualsiasi forma ( contributo , credito d'imposta, garanzia) decadono dal beneficio in caso di delocalizzazione entro dieci anni dalla fruizione
- è prevista anche una sanzione amministrativa da 2 a 4 volte l'importo fruito, con interessi legali maggiorati fino a 5 punti percentuali
- gli importi restituiti tornano al ministero che gli ha erogati per una nuova assegnazione;
L'art. 5 si occupa invece della tutela dell'occupazione delle imprese beneficiarie di aiuti di Stato, per cui:
- le future agevolazioni che comportino una valutazione dei livelli occupazionali dovranno sempre individuare le condizioni per la revoca degli aiuti erogati in caso di modifiche all'occupazione, nell'impresa beneficiaria, nei 10 anni successivi
- per le misure agevolative già attive, dal momento dell'entrata in vigore del decreto le amministrazioni competenti avranno 180 giorni per definire le modalità di verifica del mantenimento dell'occupazione e dell'eventuale revoca delle agevolazioni concesse.
L'articolo 6 definisce le modalità di revoca dell'iper ammortamento in caso di cessione o delocalizzazione degli investimenti nel periodo di fruizione dell'agevolazione stessa. La novità sarebbe applicabile per i benefici concessi a partire dall'entrata in vigore del decreto.
Infine nell'articolo 7 è descritta la novità relativa al credito di imposta per ricerca e sviluppo sui beni immateriali che non sarà piu riconosciuto in caso di acquisti infragruppo. La norma sarà applicabile, in aperta deroga allo Statuto del contribuente, già dal 2018.