Nel contratto del Governo del cambiamento Lega-5 Stelle si evidenziano importanti ipotesi di riforma sia in materia previdenziale che di politiche attive del lavoro e di normativa giuslavoristica.
Una novità di cui non si era sentito parlare è la stretta sui contratti a termine per i quali il decreto Poletti aveva segnato una liberalizzazione, eliminando l'obbligo di causale. Il neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio, allo scopo di limitare la "precarizzazione del lavoro" sta studiando la possibilità di ripristino delle causali giustificatrici per questo tipo di contratti , che sembra preferita all'aggravio di costo per il datore di lavoro .
Inoltre sono allo studio:
- l'abolizione della neonata Agenzia per le politiche attive ANPAL, in quanto si preferisce lasciare la materia alle Regioni e Province autonome, senza coordinamento centrale, se non per i livelli minimi di prestazioni
- potenziamento dei Centri per l'impiego ocon un finanziamento aggiuntivo di piu di 2 miliardi di euro
- Banca dati unica nazionale sugli strumenti utilizzati per l'assistenza ai disoccupati
- revisione dell'incentivo contributivo per l'assunzione degli under 30 -35, istituito dalla Legge di stabilità 2018 , in ragione dello scarso utilizzo registrato fino a questo momento .
In materia di previdenza e pensioni, invece, il famoso superamento della Legge Fornero si realizzerebbe con:
- lo stop all'Ape sociale, il prepensionamento a carico dello stato per alcune categorie di lavoratori svantaggiati (usurati, disoccupati, disabili, caregivers) che costa circa 600 milioni l'anno, che dovrebbe essere sostituita dal pensionamento a QUOTA 100 ovvero 41 anni di contributi minimi oppure 64 anni di età e 36 di contributi versati , ora riservata ai soli lavoratori "precoci";
- riconferma del meccanismo "Opzione donna" che prevede l'uscita del lavoro a per le lavoratrici 57 o 58 anni con 35 anni di contributi e utilizzo del metodo contributivo per il calcolo. Lo strumento era in vigore fino al 2017 ma non era stata riconfermata dall'ultima manovra di bilancio.
- Sul blocco del meccanismo di adeguamento dell'età per la pensione all'aspettativa di vita non ci sono ancora certezze in quanto i pentastellati ne vorrebbero l'abolizione mentre la Lega intende mantenerlo.
Il programma sulle pensioni, che costa almeno 5 miliardi l'anno, dovrebbe essere varato al massimo in autunno con la nuova legge di stabilità, mentre le risorse ai centri per l'impiego potrebbero essere sbloccate già, prima in un mini "decreto esstivo". Tutte da vedere la sostenibilità e le coperture finanziarie complessive che saranno messe in campo per le nuove misure.