E' stato diffuso nei giorni scorsi il Welfare Index delle Pmi promosso da Generali (con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni) che ha analizzato il livello di welfare in oltre 4mila piccole imprese. Si evidenzia che circa un terzo delle imprese ha introdotto benefits nel campo della salute, della conciliazione vita-lavoro, della formazione e del sostegno alla mobilità .
Le misure , che come noto godono di una esenzione fiscale totale sia per i dipendenti che per le aziende , sono intese ad aumentare il benessere dei lavoratori in azienda e di conseguenza anche la produttività . In effetti un miglioramento dei risultati è stato registrato dal 35,6 delle imprese analizzate.
Dal rapporto di Generali emerge che le aziende attive nel welfare sono oggi il 41,2% , in deciso aumento rispetto al 25,5% del 2016 (Per attive si intendono le imprese che hanno ntrodotto almeno 4 su 12 misure prese in considerazione nel rapporto) .
Le agevolazioni nel campo della formazione e istruzione sono tra le piu richieste con il 46,7% delle Pmi che intende investire in welfare nei prossimi 3-5 anni . Per Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria di Confindustria "Va data particolare attenzione alle misure di welfare destinate alla formazione dei dipendenti e delle nuove generazioni: in quanto sono due leve fondamentali per la crescita delle Paese e delle imprese».
Invece nel campo dell’assistenza e della sanità complementare il 42% delle imprese ha attuato almeno un’iniziativa mentre nel 59,4% delle Pmi offre ai dipendenti la flessibilità organizzativa e di orari per conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro passando dal 40% al 59,4% delle PMI analizzate
I rappresentanti di Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni hanno anche sottolineato l'importanza di:
- diffondere la conoscenza della normativa in materia e
- trovare sistemi di associazione fra le imprese per aggiungere dimensioni utili ad avere condizioni vantaggiose con gli erogatori di servizi
