La Rete della protezione e dell'inclusione sociale -organismo presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e che riunisce assessori regionali e di alcuni Comuni , dopo un incontro con le parti sociali e terzo settore, ha approvato il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà.
Il Piano e lo strumento di programmazione di nuovi servizi territoriali per le famiglie beneficiarie del reddito di inclusione (REI) attivo dal 2017 e che utilizza parte delle risorse del Fondo povertà . Il Fondo Povertà, infatti, diversamente da tutti i precedenti fondi di natura "sociale", è permanente e stanzia per i servizi circa 300 milioni di euro nel 2018, che salgono a 470 milioni dal 2020 e per gli anni successivi. Con queste risorse si prevede di rafforzare i servizi e assumere nuovi assistenti sociali per realizzare gli obiettivi di inclusione (formazione assistenza, sostegno, delle persone che ricevono il beneficio economico.
Il Piano prevede in particolare l'attivazione di un numero congruo di Punti per l'accesso al REI, in generale uno ogni 40mila abitanti, tenendo però conto da un lato delle città metropolitane e dall'altro dei comuni piccoli, che hanno esigenze diverse. Il perno attorno a cui ruota tutto l'impianto di attivazione e inclusione sociale è la figura dell'assistente sociale. Il Piano punta infatti ad assicurare, nel primo triennio di attuazione del REI, almeno un assistente sociale ogni 5mila abitanti.