Nel Consiglio dei Ministri n. 74 del 16 Marzo 2018 è stato approvato , in via preliminare , su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, un decreto che contiene le Disposizioni in materia di tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate, in attuazione dell’articolo 34 della legge 17 ottobre 2017, n.161. Il decreto deve ora essere approvato dagli organi di controllo (Conferenza Stato-Regioni; commissioni parlamentari) prima dell' approvazione definitiva e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
Il decreto introduce disposizioni per la tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, e intende favorire l’emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, consentendo invece la continuazione o la ripresa di attività regolari e l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.
Le nuove disposizioni oltre a contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto economico, intendono favorire il mantenimento e lo sviluppo delle professionalità acquisite, evitando che le aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata siano destinate a fallire, producendo così rilevanti costi economici e sociali. Le misure previste sono :
- uno specifico trattamento di sostegno al reddito dei lavoratori che non possono fruire degli ammortizzatori sociali ordinari, pari al trattamento straordinario di integrazione salariale, per la durata massima di 12 mesi nel triennio;
- una indennità mensile per i lavoratori che non possono fruire della NaSpi, per la durata di quattro mesi e pari alla metà dell’importo massimo mensile della indennità di disoccupazione;
- l’estensione delle misura di agevolazione per le imprese, previste dalla legge n. 208 del 2015.
- specifiche regole per le imprese sequestrate e confiscate in materia di Documento unico di regolarità contributiva (DURC) e di opponibilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di lavoro e di legislazione sociale.
Sono, infine, previsti flussi di comunicazione tra le autorità amministrative, l’autorità giudiziaria, il Prefetto e l’INPS, per garantire la completa informazione di tutti gli enti interessati.