Il Tribunale di Milano ha ufficializzato qualche giorno fa le tabelle con gli importi per la determinazione del danno biologico non patrimoniale 2018. Si segnalano 4 nuove voci di danni liquidabili:
- danno terminale
- danni da premorienza,
- danni da diffamazione a mezzo stampa e
- danni da abuso del processo.
Si tratta di danni già definiti dalla giurisprudenza (ad eccezione del primo) ma per i quali non esistevano parametri sistematici . Questi valori sono ormai riconosciuti da anni e utilizzati dai Tribunali di tutta Italia .
In particolare le nuove voci vengono chiarite nel modo seguentE:
il danno terminale è quello patito da chi muore solo a distanza di tempo dalle lesioni che riporta, per come è stato definito dalle sezioni unite della Cassazione con la sentenza 15350/2015;
il danno da premorienza è quello che si verifica in caso di decesso per causa diversa dalla lesione ed è riferito all’intervallo di tempo tra questi due eventi. Il parametro adottato dall’Osservatorio è il rapporto tra il risarcimento annuo mediamente corrisposto secondo le tabelle ordinarie e l’aspettativa di vita media;
il danno da diffamazione a mezzo stampa è stato classificato in cinque livelli di gravita (tenue, modesta, media, elevata ed eccezionale), che dipende dalla notorietà del diffamante, eventuale carica pubblica , reiterazione, mezzo e collocazione dell’articolo, intensità dell’elemento psicologico, risonanza mediatica, conseguenze sul diffamato, sua riconoscibilità, lasso temporale tra fatto e ricorso, esistenza di una rettifica e pubblicazione della sentenza;
infine il danno da abuso del processo (che si verifica per mala fede o colpa grave della controparte in una causa civile) è quantificato sulla base dei compensi liquidati all’avvocato anche in rapporto alle circostanze dell’abuso.