Mentre si preannuncia da parte delle forze politiche uscite vincenti dalla tornata elettorale una decisa riforma del Jobs Act (L.183-2014), vediamo alcuni dati per fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla riforma Renzi-Poletti sul lavoro,cd. Jobs Act, a tre anni dalla sua introduzione (7 marzo 2015).
Dai numeri in generale emerge un aumento dell'occupazione ma solo a tempo determinato, mentre i contratti a tutele crescenti introdotti dal dgls 23/2015 sono cresciuti solo nel periodo di applicazione degli sgravi contributivi triennali/biennali (2015-2016).
Nel corso del 2015 le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato sono state quasi 2,9 milioni in tutto l’anno - in base ai dati del ministero del Lavoro - e oltre 2,2 milioni dall’avvio del contratto a tutele crescenti. Le cessazioni, invece, sono rimaste a livello del 2014. Il saldo dunque era molto positivo .
Nel 2016, invece, ci sono stati poco piu di 1,9 milioni di nuovi contratti a tempo indeterminato, tornando piu o meno ai livelli del 2014. E' evidente però anche il rallentamento delle cessazioni di contratti a tempo indeterminato: nel 2017 i licenziamenti sono calati da poco più di 919mila a 890mila.
Come detto, è decollato il contratto a tempo determinato: nel 2017 si è superata la soglia di 7,3 milioni di nuovi contratti (il 67% del totale), rispetto a 6,7 milioni di cessazioni. Ricordaimo che per questo istituto il Jobs act, aveva previsto alcune modifiche importanti:
- abolito l’obbligo di indicare la causale
- possibilità di massimo 5 proroghe entro il tetto dei 36 mesi, con deelga alla contrattazione collettiva di definire i casi specifici
- aumento dell’aliquota contributiva dell’1,4% .
Anche il contratto di apprendistato, è leggermente cresciuto passando da 257mila attivazioni nel 2014 a 324mila nel 2017 (e con le cessazioni leggermente calate da 178 a meno di 177mila).
LE MISURE ANCORA INATTUATE
- linee guida e banca data del collocamento mirato.
- Istituzione del Libro unico (Lul) telematico. rinviata con legge di bilancio 2018, al prossimo anno,
- attuazione solo parziale del riordino degli incentivi in materia di assunzione con il Dlgs 150/2015 rispetto alla portata della delega contenuta nella legge 183/2014;
-
mancata regolamentazione delle politiche attive e istituzione della relativa banca dati (ANPAL)
LE PROPOSTE DI MODIFICA delle norme del Jobs act che circolano riguardo le intenzioni dei partiti vincitori delle recenti elezioni sono le seguenti:
forza politica |
Coalizione di centro destra |
Movimento 5 stelle |
Le proposte di riforma del lavoro: |
ripristino vecchi voucher |
ripristino art. 18 |
azzeramento contributi apprendistato |
reintroduzione causali per contratti a termine |
|
sgravio totale per 6 anni per assunzioni stabili di giovani |
aumento dei costi per contratti a termine |
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ripristino art. 18 (proposto dalla Lega) |
LE MISURE ANCORA INATTUATE
- linee guida e banca data del collocamento mirato.
- Istituzione del Libro unico (Lul) telematico. rinviata con legge di bilancio 2018, al prossimo anno,
- attuazione solo parziale del riordino degli incentivi in materia di assunzione con il Dlgs 150/2015 rispetto alla portata della delega contenuta nella legge 183/2014;
- mancata regolamentazione delle politiche attive e istituzione della relativa banca dati (ANPAL)