Pubblicato dal CNDCEC il documento “Rilevanza (e materialità) nella disclosure non finanziaria. Definizioni e criticità anche ai fini della compliance alle disposizioni del decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254, sulla rendicontazione non finanziaria”.
In particolare, nel documento del CNDCEC, come si legge nel comunicato stampa “s’intende fornire un contributo all’approfondimento del concetto della rilevanza e alla definizione dei suoi confini, è strutturato nell’ottica di verificare quali siano gli elementi distintivi rispetto al principio di materialità partendo dal riscontro, a livello sia normativo sia tecnico-interpretativo, di attribuzioni terminologiche ambigue o imprecise e sovrapposizioni applicative anche improprie o alternative.”.
L’analisi è nata in seguito al decreto legislativo 254/2016, che recepisce la direttiva 2014/95/UE riguardante la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità nella composizione degli organi di amministrazione, gestione e controllo di imprese e gruppi di grandi dimensioni.
Tali novità riguardano gli esercizi finanziari aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2017.
La sustainability disclosure interessa
- le imprese di dimensioni rilevanti,
- imprese che pur non essendo direttamente obbligate dalla normativa, operano in qualità di fornitori di quante vi si debbano attenere (nell’ambito di una “filiera produttiva sostenibile”) o desiderino risultare compliant per conseguire, per motivi etici e/o strategici, quella sorta di “attribuzione reputazionale” riconosciuta dallo stesso decreto a quanti intraprendano il sentiero della rendicontazione di sostenibilità predisponendo una dichiarazione non finanziaria conforme alle sue disposizioni.
Il documento è disponibile sul sito del CNDCEC.