Scade oggi il termine per denunciare all'Agenzia delle Entrate variazione colturali intervenute nel corso del 2017. Si tratta dei casi in cui si modifica la capacità produttiva, si crea un pozzo, o un terreno da “ortivo” è diventato “seminativo” e si modifica così il valore del terreno, in aumento o in diminuzione. Tale variazione deve essere comunicata:
- dai proprietari (nel caso di più proprietari, è sufficiente che la dichiarazione venga presentata da uno solo)
- dagli affittuari se il fondo è dato in locazione per uso agricolo.
Il contribuente deve comunicare all’Agenzia delle entrate
- dati anagrafici,
- la partita catastale
- le particelle cui le variazioni si riferiscono e, se queste riguardano porzioni di particelle, va allegata la dimostrazione grafica del frazionamento, redatta e sottoscritta da un professionista tecnico (ad esempio, un geometra
La modifica deve essere comunicata o presentando il modello 26 al competente ufficio provinciale-territorio dell’Agenzia, o utilizzando il software DOCTE 2.0.
Attenzione: si ricorda che in caso di omessa dichiarazione delle circostanze che hanno determinato variazioni in aumento dei redditi dominicale e agrario dei terreni, è prevista una sanzione amministrativa da 250 a 2mila euro. Sono esonerati dall’obbligo di denuncia i titolari dei fondi soggetti a “riclassamento automatico”. Dal 1° gennaio 2007, infatti, coloro che comunicano puntualmente all’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) l’uso del suolo sulle singole particelle, attraverso l’istanza volta a ottenere i contributi agricoli di fonte comunitaria, non devono più dichiarare i cambiamenti.