Sono stati diffusi i dati ISTAT relativi a occupati e disoccupati di novembre 2017: cala la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, ma la crescita riguarda soprattutto i contratti a termine. E forse non tutto il Paese si è accorto della ripresa , è fortissima la disparità tra le varie Regioni.
L'istituto nazionale di statistica riassume cosi il report mensile di Novembre 2017:
"A novembre 2017 la stima degli occupati torna a crescere (+0,3% rispetto a ottobre, pari a +65 mila). Il tasso di occupazione sale al 58,4% (+0,2 punti percentuali).
La crescita dell'occupazione nell’ultimo mese interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Risultano in aumento i dipendenti, sia permanenti sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli indipendenti.
- Nel periodo settembre-novembre si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,4%) che interessa donne e uomini e si concentra soprattutto tra gli over 50, in misura più lieve anche tra i 15-24enni, a fronte di un calo tra i 25-49enni. L'aumento è determinato esclusivamente dai dipendenti a termine, mentre calano i permanenti e rimangono stabili gli indipendenti.
- La stima delle persone in cerca di occupazione a novembre diminuisce per il quarto mese consecutivo dello 0,6%. La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si concentra nelle classi di età più giovani mentre si osserva un aumento tra gli over 35. Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,0%, (-0,1 punti percentuali rispetto a ottobre), mentre la disoccupazione giovanile cala al 32,7% (-1,3 punti). La diminuzione interessa sia le donne sia gli uomini e si concentra tra gli over 50 e i 15-24enni, mentre si osserva un aumento nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Il tasso di inattività cala al 34,3%.
- Nel trimestre settembre-novembre, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati ( -40 mila) e degli inattivi (-43 mila).
- Su base annua si conferma l'aumento degli occupati (+1,5%, +345 mila) che riguarda donne e uomini. La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti (+497 mila, di cui +450 mila a termine e +48 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-152 mila). In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre calano i 35-49enni (-161 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-7,8%) sia gli inattivi (-1,3%). Al netto dell'effetto della componente demografica tuttavia, su base annua cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha rilasciato un commento entusiasta: "Le buone riforme danno buoni frutti. I dati ISTAT di novembre sul mercato del lavoro indicano che si è fatto un altro passo nella direzione giusta e che si rafforzano le tendenze positive di medio-lungo periodo, in linea con il consolidamento della crescita dell'economia: su base annuale gli occupati crescono di 345mila unità, raggiungendo il numero di 23 milioni e 183mila. Rispetto a febbraio 2014 sono 1 milione e 29mila in più (di cui 541mila permanenti) e segnano il livello più alto dal 1977, inizio delle rilevazioni ISTAT. "
Il ministro ammette che per l'occupazione resta ancora molto da fare, anche se vanno in questa direzione gli incentivi per le assunzioni stabili dei giovani della legge di bilancio e la piena attivazione dell'assegno di ricollocazione per aiutare le persone che perdono il lavoro a trovare una nuova occupazione".