Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato lo scorso 7 dicembre 2017 il decreto ministeriale relativo alla regolamentazione dei parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati che attende ora il parere del Consiglio di Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
L’intervento normativo ha recepito alcune delle proposte avanzate dal Consiglio Nazionale Forense tra cui
- il divieto alla liquidazione del compenso dell’avvocato, da parte del giudice, senza avere come riferimento alcuna soglia numerica minima, con il rischio di rendere inadeguata la remunerazione della prestazione professionale;
- l'aumento dei compensi dovuti all’avvocato che assiste più soggetti aventi la stessa posizione processuale, sia mediante l’incremento del compenso spettante per i soggetti assistiti oltre il primo, sia mediante l’aumento della soglia massima di soggetti assistiti;
- la possibilità, nel processo amministrativo, di una maggiorazione del compenso relativo alla fase introduttiva del giudizio quando l’avvocato propone motivi aggiunti.
Le modifiche apportate al decreto ministeriale hanno cercato, inoltre, di eliminare dubbi interpretativi e di colmare vuoti della regolazione, come nei casi di compensi tabellari da riferirsi ad avvocati che svolgano funzioni in sede di arbitrato o nei casi in cui è stata integrata la disciplina parametrale, prevedendo un compenso per l’attività svolta dall’avvocato nei procedimenti di mediazione e nei procedimenti di negoziazione assistita.