Disoccupazione sempre altissima ma migliora la situazione per i giovani e le donne. Questo in estrema sintesi il quadro che emerge dal 51esimo rapporto del CENSIS nel capitolo dedicato alla situazione occupazionale del Paese. Sin dal 1954I il "Centro studi investimenti sociali" analizza la situazione sociale ed economica del paese , sotto la guida del fondatore Giuseppe De Rita, sostituito oggi alla presidenza dal figlio Giorgio. Il rapporto dedica un capitolo a «Lavoro, professionalità, rappresentanze» .
Secondo l'analisi del Centro studi sui dati del primo semestre 2017, si evidenziano "i primi segnali di ripresa per l'occupazione dei giovani, già registrati nel corso del 2016. Nei primi sei mesi di quest'anno gli occupati con un'età compresa tra i 15 e i 34 anni hanno raggiunto 5,108 milioni di unità, con un aumento di 67mila giovani rispetto al primo semestre del 2016".
"La variazione positiva - spiega il Censis - è stata dell'1,3% . Il tasso di occupazione delle persone della stessa fascia d'età, è del 40,7% e nel confronto fra i primi tre mesi di quest'anno e il trimestre successivo migliora di un decimale, confermando una tendenza comunque positiva".
Automaticamente si rileva una diminuzione del tasso di disoccupazione, dei giovani, che resta pero molto alto: 20,8%, oltre 9 punti in più rispetto al tasso di tutta la popolazione in età lavorativa. Se la maggioranza (65,9%) dei giovani di 18-34 anni dice di conoscere afferma di conoscere i voucher per il lavoro accessorio, solo poco piu di metà (53,6%) sa cosa sia il lavoro interinale o in somministrazione, e ancora meno (48,6%) cosa sia il programma europeo Garanzia Giovani .
Sul mondo lavorativo femminile il CENSIS registra un miglioramento dell'occupazione che sale del 1,4%. tra giugno 2016 e giugno 2017. Nel 1977 il divario tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile era pari a 41,4 punti percentuali mentre oggi la distanza da colmare è ancora di ben 18 punti". "Il profilo dell'occupazione femminile - aggiunge il centro studi - indica una maggiore propensione a puntare sull'area del lavoro indipendente.
Tra il 2015 e il 2016 le donne alla guida di un'impresa sono cresciute del 6,9% e la libera professione ha visto allargarsi la platea femminile del 7,6%. Nello stesso periodo aumenta del 3,6% il numero di donne dirigenti, mentre quello relativo agli uomini mostra il segno negativo (-0,3%), così come risulta in diminuzione dello 0,6% il dato riferito agli uomini nei livelli direttivi e quadri, mentre le donne crescono del 2,1%".
Sulla contrattazione recente e la domanda di innovazione nella rappresentanza il CENSIS evidenzia che a giugno di quest'anno, dei 75 contratti collettivi nazionali più rappresentativi, 40 risultavano in vigore e di riferimento per 7,6 milioni di dipendenti, mentre ben 35 erano in attesa di rinnovo(per 5,3 milioni di dipendenti).
La durata della vacanza contrattuale risulta in crescita e ha raggiunto, ad agosto di quest'anno, i 67,5 mesi per i lavoratori con contratto scaduto (era di 39,2 ad agosto del 2016).
Cgil, Cisl e Uil hanno visto ridursi il numero complessivo degli iscritti, con una diminuzione tra il 2015 e il 2016 di oltre 180.000 tessere. Su 11,8 milioni di iscritti ai tre sindacati, 6,2 milioni sono costituiti da lavorativi attivi (che comunque dello 0,2%) e 5,2 milioni da pensionati (che invece diminuiscono del 3,9%), manifestando l'esigenza di una maggiore inclusione da parte dei soggetti di rappresentanza verso categorie e segmenti non tradizionalmente coperti dall'azione sindacale.
Il Rapporto CENSIS è composto da quattro parti, disponibili sul sito , come descritto nel comunicato stampa:
"Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come si stia chiudendo un lungo ciclo di sviluppo senza espansione economica, in cui il futuro è rimasto incollato al presente. Ora l'immaginazione e la preparazione del nuovo devono fare leva sul binomio tecnologia-territorio
Nella seconda parte, La società italiana al 2017, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell'anno.
Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza"
Nel complesso afferma il Censis :"Manifatturiero, filiere italiane e turismo da record sono i baricentri della ripresa. Attraverso i consumi torna il primato dello stile di vita: ora gli italiani cercano un benessere soggettivo nella felicità quotidiana. Ma persistono trascinamenti inerziali da maneggiare con cura: il rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato, la polarizzazione dell'occupazione che penalizza l'ex ceto medio. L'immaginario collettivo ha perso la forza propulsiva di una volta e non c'è un'agenda sociale condivisa. Ecco perché risentimento e nostalgia condizionano la domanda politica di chi è rimasto indietro".