Sale l'agitazione delle categorie in materia di equo compenso dei professionisti , per il quale sono al vaglio delle commissioni parlamentari due disegni di legge . Sono stati presentati emendamenti alla bozza di ddl di bilancio 2018 . Uno riguardante la regolamentazione di un compenso minimo per i professionisti arriva da INARSIND, sindacato ingegneri e architetti Un'altro riguarda nello specifico l'equo compenso per gli avvocati per il quale in Commissione Giustizia alla Camera è in discussione una specifica proposta di legge. Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha espresso soddisfazione alla notizia dell’inserimento dell’intervento sull’equo compenso degli avvocati nella bozza del disegno di legge sulla nuova manovra finanziaria
L'argomento ha preso particolare recentemente vigore a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 3 ottobre 4614/2017 che ha considerato legittimo un bando del Comune di Catanzaro in cui era previsto l'affidamento di incarichi professionali senza alcun corrispettivo in denaro , rigettando la sentenza del TAR che lo aveva annullato.
La posizione del Governo è contraddittoria in quanto il ddl sul compenso degli avvocati è di iniziativa governativa ed è stato approvato dal Consiglio dei Ministri mentre il disegno di legge sull’equo compenso dei professionisti una nota del Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio ritiene che punti a una surrettizia reintroduzione di tariffe minime obbligatorie .
Inoltre sul tema è intervenuto il sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e Trasporti De Caro il quale in risposta ad una interpellanza parlamentare ha dichiarato che la sentenza del Consiglio di Stato che permette ai Comuni e alla PA di non pagare il professionista, è corretta in quanto non vi sarebbe "estraneità sostanziale alla logica concorrenziale che presidia il Codice degli appalti pubblici quando si bandisce una gara in cui l’utilità economica del potenziale contraente non è finanziaria ma è insita tutta nel fatto stesso di poter eseguire la prestazione contrattuale”. In sostanza il sottosegretario sottolinea che vi sono casi in cui l'incarico previsto dal contratto è una ricompensa per il professionista dal punto di vista dell'immagine , anche se va garantita la par condicio dei potenziali contraenti e l’esatta individuazione del contenuto della prestazione richiesta”.
Intanto si è mobilitato il Comitato Unitario (che riunisce OICE, Associazione delle società di ingegneria e architettura, Legacoop Produzione e Servizi, Inarcassa e Consigli Nazionali degli ordini delle professioni tecniche ) che ha indetto una manifestazione per il 30 novembre a Roma per protestare contro "un vero e proprio abominio giuridico” che mette in discussione la dignità del lavoro svolto, e afferma che l’equo compenso per i professionisti non ha nulla a che vedere con la reintroduzione delle tariffe minime obbligatorie e pertanto non c’è alcun motivo per fermare l’iter legislativo avviato in Parlamento per colmare il vuoto creatosi a partire con le liberalizzazioni del 2006”.
Le associazioni dei professionisti tecnici affermano che va fatto rispettare l’obbligo di applicazione del decreto parametri e del divieto di forme di sponsorizzazioni e rimborsi, previsto dal correttivo al Codice appalti e chiedono al Governo un immediato intervento normativo che elimini ogni possibile dubbio.
Viene chiesta in particolare l'affermazione di due principi:
1) la pena della nullità contrattuale collegata all’eventuale inadempimento dell’obbligo di applicazione del decreto parametri,
2) il divieto di stipula di un contratto con corrispettivo sproporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche delle prestazioni contrattuali.