Sono molte le novità contenute nel decreto antiriciclaggio 90/2017, e le modifiche introdotte riguardano anche le sanzioni penali applicabili ai professionisti nel caso in cui non vengano rispettati gli obblighi previsti. In particolare all'articolo 55 del decreto in commento, vengono riportate le fattispecie incriminanti ritenute rilevanti ai fini della lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. La norma prevede:
- la reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da € 10.000 a € 30.000 per violazione degli obblighi di verifica, di conservazione, di fornire dati e informazioni necessarie ai fini dell’adeguata verifica della clientela;
- l'arresto da 6 mesi a 1 anno e ammenda da € 5.000 a € 30.000 per violazione degli obblighi di comunicazione di cui agli Artt.39, comma 1 (Divieto di comunicazioni inerenti le segnalazioni di operazioni sospetta) e 41 comma 3 (Flusso di ritorno delle informazioni);
- la reclusione da 1 anno a 5 anni e con la multa da € 310 a € 1.550 per indebito utilizzo, clonazione, possesso o cessione indebita di strumenti che abilitino al prelievo di denaro contante o all'acquisto di beni o alla prestazione di servizi (comma 5);
- la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché' del profitto o del prodotto:
- in caso di condanna;
- in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti (ex art. 444 c.p.p.) per il delitto di cui al comma 5;
- a carico degli agenti in attività finanziaria che realizzino abusivamente attività di prestazione di servizi di pagamento.