In vista della legge di bilancio 2018 le organizzazioni sindacali hanno proposto al Governo anche un aumento della contribuzione per il lavoro domestico - colf e badanti , da inserire nella manovra.
Il documento unitario di CGIL CISL E UIL, infatti, delinea le proposte sindacali in materia di previdenza ma in un paragrafo si chiede nello specifico:
"La revisione dell’attuale sistema di contribuzione per chi svolge lavoro domestico prevedendo versamenti contributivi pieni -anche oltre le prime 24 ore settimanali lavorate e rapportati alle retribuzioni corrisposte effettivamente, se superiori a quelle convenzionali". Come noto invece oggi la contribuzione al disotto delle 24 ore settimanali è sostanzialmente ridotta .
Le reazioni delle organizzazioni datoriali non si sono fatte attendere e sono ovviamente di segno nettamente contrario.
Il vicepresidente di Assindatcolf ad esempio ha sottolineato quanto sia inopportuno far pesare sulle famiglie tale possibile aumento in quanto questo tipo di servizio non gode di alcuna agevolazione mentre si tratta di esigenze diffuse per le quali si dovrebbe prevedere una deduzione totale dal reddito .
In effetti si tratta di servizi necessari alla conciliazione vita - lavoro della gran parte delle famiglie italiane che si affiancano e spesso sostituiscono servizi sociali e assistenziali mancanti, con grande sacrificio sia delle famiglie che dei lavoratori interessati.
Su questo fronte, d'altro canto , il documento sindacale chiede anche:
- la valorizzazione contributiva del lavoro di cura femminile nelle proprie famiglie,
- maggiorazione contributiva dei periodi di congedo di maternità e
- altre misure che riconoscano un anticipo rispetto all’età legale per l’accesso alla pensione di vecchiaia per tutte le lavoratrici che abbiano avuto o adottato dei figli;