Dopo la concessione della mini proroga al 5 ottobre 2017 per l'invio dello spesometro, il termine per l'invio dei dati di fatture emesse e ricevute nel primo semestre dell’anno potrebbe essere ulteriormente spostato al 16 ottobre 2017. Continuano infatti le pressanti proteste dei professionisi per una proroga dei termini. I tecnici stanno ipotizzando un DPCM per fronteggiare il grande disagio creato con questo adempimento.
A dirlo, è stato il viceministro all’Economia, Luigi Casero che ha ritenuto "grave" il blocco del canale web di trasmissione nei giorni scorsi. Il canale web è tornato operativo ieri mattina seppure con funzionalità ancora limitate , pertanto il viceministro ha chiesto una relazione ai responsabili di Sogei ed Entrate, per capire le cause che hanno generato il caos e hanno messo in seria difficoltà migliaia di professionisti. Gravi inoltre sono state considerate le lacune nella privacy dei dati forniti al sistema anche se Ernesto Maria Ruffini ha precisato che "Sogei ha interrotto per 3 giorni l'operatività dell'area web, ripristinando poi il servizio e confermando all'Agenzia che, a valle degli interventi e dei test eseguiti, nessun utente può visualizzare dati di soggetti dai quali non è stato espressamente delegato al sistema".
Il viceministro all’Economia, Luigi Casero, ha ribadito che «Dal momento in cui il sistema sarà pienamente funzionante e testato verrà concesso un congruo numero di giorni per la trasmissione dei dati». A questo punto, la palla passa nel campo di Sogei che sta procedendo alle verifiche tecniche richieste sia dalle Entrate che dal Garante della Privacy.
Inoltre, a confermare indirettamente che per l’invio dei dati potrebbe arrivare un’ ulteriore dilazione dei termini è stato anche il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha precisato che il rinvio al 5 ottobre prossimo «è quello che può concedere in via amministrativa l’agenzia a causa del disservizio del sito».
L’allarme su quanto è accaduto in questi giorni nell’invio dei dati per lo spesometro era stato già lanciato dai rappresentanti delle associazioni di imprese, artigiani e commercianti che già nei primi mesi dello scorso anno avevano segnalato la possibilità di un carico eccessivo di dati difficilmente gestibili dal sistema informatico del fisco e soprattutto sull’inutilità degli invii multipli per tornare allo spesometro con cadenza annuale.