Enti non commerciali: servono chiarimenti sullo spesometro 2017. Infatti, nonostante la proroga, sono ancora molti i dubbi sulla comunicazione dei dati delle fatture da effettuare all'Agenzia delle Entrate.
Infatti, se dal vecchio spesometro le pubbliche amministrazioni erano sicuramente escluse, l'esclusione non è più prevista nella nuova versione dello spesometro 2017. Con la Circolare 1/E/2017, al punto 5b l’Agenzia delle Entrate ha affermato che le amministrazioni pubbliche sono obbligate al nuovo adempimento esclusivamente per le fatture emesse diverse da quelle trasmesse in forma elettronica per il tramite del Sistema di interscambio (Sdi). Specularmente, opera l’esclusione da obbligo di comunicazione per tutte le fatture elettroniche ricevute per il tramite del Sdi. Problemi rimangono per le fatture cartacee con operatori esteri.
Oltre a questo problema, è anche poco chiaro il comportamento che devono tenere gli enti non commerciali che svolgono ai fini IVA:
- una sfera commerciale
- una sfera istituzionale
in quanto l’articolo 21 del Dl 78/2010 pone l’obbligo di comunicazione in capo ai «soggetti passivi». La sola titolarità di partita Iva in capo ad un ente non commerciale lo obbliga ad assolvere l’imposta in Italia; l’assolvimento, però, avviene in modalità diversa a seconda che l’acquisto sia «commerciale» o «istituzionale»: gli acquisti «istituzionali», a differenza di quelli «commerciali», non entrano nella dichiarazione annuale Iva né nelle comunicazioni trimestrali delle liquidazioni ex articolo 21-bis del Dpr 633/72 e non devono conseguentemente essere inclusi nella comunicazione dati fatture.