Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato ieri mattina il Dpcm sull’Ape volontario, dopo alcuni mesi rispetto a quanto previsto dalla legge.
Si tratta del decreto attuativo della norma prevista dalla Legge di Stabilità 2017, che consente ai lavoratori che compiano 63 anni quest'anno , o nel 2018, di chiedere di lasciare il lavoro in anticipo rispetto all'età della pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi). L'autorizzazione va richiesta all'INPS che verifica i requisiti e da l'ok . Nel periodo-ponte il lavoratore riceve una somma pari alla pensione che avrebbe ricevuto al termine della carriera, grazie ad un prestito stipulato con istituti bancari convenzionati, prestito che poi viene restituito a rate, con la pensione vera e propria .
Per una completa operatività però mancano ancora le firme delle convenzioni con ABI e ANIA, le associazioni delle banche e delle assicurazioni che dovranno garantire gli standard in materia di convenzioni per il prestito pensionistico e delle assicurazioni , che copriranno i casi di morte prima del rimborso totale delle somme. In questo modo l'eventuale reversibilità sarà pagata per intero.
Ad oggi si sa che la rata avrà un tasso tra il 2% fino al 5-5,5% medio annuo, ma il valore netto della decurtazione sulla pensione potrebbe essere inferiore grazie al credito d'imposta che può arrivare fino al 50% degli interessi sul prestito e sul premio assicurativo. (Taeg 3,2 per cento). Il lavoratore puo decidere sulla base dei documenti informativi che gli verranno sottoposti il periodo di anticipo e anche la percentuale di assegno da richiedere.