Ripreso ieri il tavolo di discussione tra Governo e sindacati sulle nuove misure di riforma della previdenza che dovrà essere inserito nella prossima legge di bilancio
si è parlato di alcune ipotesi in campo :
- due/tre anni di bonus contributivo per permettere alle donne di anticipare ulteriormente l'uscita dal mondo del lavoro con l'APE sociale. Su questo il Governo presterà un piano dettagliato nei prossimi incontri entro metà settembre
- futura pensione contributiva di garanzia per i giovani : 600 euro a fronte di 20 anni di contributi
- sostegno alla previdenza complementare la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata) svincolandola completamente dall’Ape per renderla usufruibile a tutti gli iscritti alla previdenza integrativa anche senza cessazione del lavoro e già a partire dai 63 anni .
Porte ancora chiuse invece sul rinvio dell'aumento automatico dell'età pensionabile , aumento (a 67 anni) previsto per il 2019.
Questa misura , infatti, oltre ai costi immediati metterebbe a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale nel medio periodo, come evidenziato piu volte con forza dal presidente dell'INPS TIto Boeri.
Il nodo da sciogliere è come al solito il budget realmente a disposizione per il pacchetto previdenza . Fortunatamente, come non succedeva da mesi i dati di tutti gli osservatori economici dicono che il PIL 2017 potrebbe anche riservare qualche bella sopresa , ma il Ministero dell'Economia ovviamente cercherà di restare comunque su un terreno di prudenza e rispetto delle regole europee.