Per versare le somme dovute (maggiore imposta, interessi e sanzione ridotta) deve essere utilizzato il modello F24, disponibile, con le relative istruzioni di compilazione, sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nell’apposito campo del modello F24 va riportato il “codice atto” indicato in alto a sinistra nella lettera ricevuta.
ATTENZIONE: Il versamento delle somme dovute non può essere rateizzato. Inoltre, le singole voci relative a maggiore imposta, interessi e sanzione devono essere indicati in maniera distinta nei vari campi del modello F24, utilizzando gli specifici codici tributo.
La sanzione da versare con il ravvedimento è ridotta a 1/6 della misura minima. Pertanto, nei casi di dichiarazione infedele, sarà pari al 15% della maggiore imposta che risulta dalla dichiarazione integrativa (la sanzione ordinaria, infatti, va da un minimo del 90% a un massimo del 180% delle maggiori imposte dovute).
La sanzione ordinaria è più elevata quando si omette o si dichiara in parte un canone di locazione di immobili ad uso abitativo per i quali si è scelto il regime della “cedolare secca”. Infatti, in tali casi la sanzione ordinaria per infedele dichiarazione va:
- da un minimo del 180% a un massimo del 360%, se i canoni sono stati dichiarati solo parzialmente
- da un minimo del 240% a un massimo del 480%, in caso di omessa indicazione.
Quindi, se nella lettera ricevuta dall’Agenzia sono indicati redditi di questo tipo, perché nella dichiarazione originaria non sono stati dichiarati in tutto o in parte canoni di locazione assoggettati a cedolare secca, la sanzione ridotta da versare con il ravvedimento sarà pari:
- al 30% (1/6 di 180%), nel primo caso
- al 40% (1/6 di 240%), nel secondo caso.
Gli interessi da versare vanno calcolati, invece, al tasso legale annuo vigente, rapportato ai giorni di ritardo.
Ecco l'esempio di ravvedimento riportato nella guida dell'Agenzia delle Entrate:
Il signor Mario Rossi ha presentato la dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta 2013 con il modello Unico PF 2014. A settembre 2017 riceve la lettera dell’Agenzia delle Entrate dalla quale risulterebbero redditi non dichiarati. Avendo riconosciuto gli errori commessi, vuole regolarizzare la propria posizione e presenta la dichiarazione integrativa, dalla quale derivano le seguenti maggiori imposte:
• 200 euro di Irpef
• 50 euro di addizione regionale
• 20 euro di addizionale comunale.
Decide di effettuare il pagamento il 31 ottobre 2017, quindi, con un ritardo di 1232 giorni rispetto alla data prevista per i versamenti delle imposte derivanti da Unico 2013 (16 giugno 2014). La sanzione ridotta da versare (1/6 della sanzione ordinaria) sarà pari a:
• 30 euro per l’Irpef (200 x 90% : 6)
• 7,50 euro per l’addizionale regionale (50 x 90% : 6)
• 3 euro per l’addizionale comunale (20 x 90% : 6).
Gli interessi da versare saranno pari a:
• 2,66 euro per l’Irpef
• 0,66 euro per l’addizionale regionale
• 0,27 euro per l’addizionale comunale