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AGRICOLTURA: NESSUNA AGEVOLAZIONE IMU PER I COADIUVANTI

1 minuto, Redazione , 23/05/2017

Agricoltura: nessuna agevolazione IMU per i coadiuvanti

Benefici IMU negati ai coadiuvanti agricoli da parte della Cassazione: mancano sia il requisito oggettivo che quello soggettivo

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La questione dei benefici IMU/ICI per il coadiuvante agricolo è stata oggetto di interpretazioni differenti e si era formato un contrasto interpretativo tra il Dipartimento delle finanze e l'Anci Emilia Romagna. Il problema è la presenza o meno dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla norma, infatti la normativa Ici/Imu concede benefici ai coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola che «possiedono e conducono» il terreno agricolo.

L'ultima pronuncia in merito è l'ordinanza del 12 maggio 2017 con cui la Corte di Cassazione ha negato tali benefici.

Andando con ordine, lo scorso maggio, il ministero nella nota prot. 20535 aveva ritenuto che al coadiuvante agricolo spettano tutte le agevolazioni attribuibili al coltivatore diretto in quanto:

  • l'iscrizione negli elenchi previdenziali permette di ritenere sussistente il requisito soggettivo dell'essere coltivatore diretto.
  • il requisito oggettivo della conduzione diretta è rispettato perché «il coadiuvante stesso risulta proprietario/comproprietario dei terreni agricoli coltivati dall'impresa agricola diretto coltivatrice, di cui è titolare un altro componente del nucleo familiare». 

Di parere opposto l'Anci Emilia Romagna che con la circolare 92 del 30 maggio 2016 aveva sottolineato l'assenza di entrambe le condizioni:

  • quella soggettiva perché se anche il coadiuvante è iscritto alla stessa forma previdenziale del coltivatore diretto, non per questo acquista la qualifica di coltivatore, ovvero di imprenditore agricolo.
  • quella oggettiva in quanto «nel caso del coadiuvante manca la conduzione diretta, visto che i terreni sono dati in comodato/affitto al titolare dell'impresa agricola e ciò è sufficiente ad escludere la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa».

La Corte di cassazione nell'ordinanza 12 maggio 2017, n. 11979 ha dato ragione all'Anci dell'Emilia Romagna e ha ritenuto non applicabile la finzione giuridica, in base alla quale l'area fabbricabile si considera come terreno agricolo se posseduta e condotta da un coltivatore diretto, in quanto «la contribuente, iscritta negli elenchi dei coltivatori diretti e proprietaria del fondo, non lo conduce direttamente per averlo concesso in locazione al figlio», rimanendo, altresì irrilevante la qualifica di coadiuvante nell'impresa che conduce il fondo.

Tag: AGRICOLTURA E PESCA 2024 AGRICOLTURA E PESCA 2024 IMU 2024 IMU 2024 GIURISPRUDENZA GIURISPRUDENZA

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Miky - 23/05/2017

L'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli parte, secondo me, da un presupposto errato che ha la sua ragione di esistere solo ed esclusivamente per proteggere gli interessi lobbistici dei "coltivatori diretti". I terreni agricoli sono lo strumento "essenziale" per poter realizzare la produzione indipendentemente dalla qualifica di chi ne ha la gestione (coltivatore diretto - società di capitali - cittadino comune che svolge anche altra attività), per cui il requisito dirimente dovrebbe essere "la coltivazione". Con l'attuale normativa si ha il paradosso che terreni coltivati da soggetti non iscritti all'INPS pagano l'IMU che costituisce un aggravio notevole dei costi di gestione ( la redditività è in calo ma i Comuni applicano le aliquote massime sia per rivalutazione delle rendite catastali sia per l'applicazione dell'imposta), mentre un soggetto in possesso della qualifica di coltivatore diretto iscritto all'INPS, pur non coltivandoli, è esente dal pagamento di questa tassa (che di fatto è una patrimoniale). A chi sostiene la legalità dell'applicazione dell'IMU sui terreni coltivati da soggetti non iscritti, chiedo: come fa una impresa agricola a realizzare l'oggetto sociale se non ha terreni ? e dato che ciò è impossibile, è giusto tassare così pesantemente lo strumento indispensabile alla produzione agricola ?

briciola - 27/05/2017

la qualifica di CD viene rilasciata dall'inps in quanto possessore di un terreno sopra un certo etteraggio che ,oltre a possederlo, ha l'obbligo di coltivarlo direttamente con la possibilità di coinvolgere il proprio nucleo familiare. I CD pagano migliaia di euro l'anno come contributi divisi in 4 rate. Ci sarebbe invece da discutere sull'esenzione imu alla totalità dei soggetti che abitano in comuni considerati montani saluti

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