E' stato firmato dal Presidente del Consiglio il decreto che regolamenta l'APE SOCIALE . Si tratta dell'assegno anticipato, rispetto all'età della pensione, erogato dall'INPS ai lavoratori in condizioni di difficoltà ( disoccupati, disabili o che hanno familiari disabili), che proprio per questi motivi non saranno chiamati poi a restituire le somme a rate con la pensione.
Non ci sono novità rispetto a quanto anticipato dai media in questi mesi. I requisiti anagrafici sono uguali a quelli dell'APE volontaria ossia almeno 63 anni di età ma il requisito contributivo è piu alto: servono 30 anni di contributi .
Caso particolare però l'APE sociale riservato ai lavoratori che hanno svolto lavori usuranti o gravosi per almeno 6 anni continuativi, per loro il requisito contributivo sale a 36 anni.
Le domande per questo primo anno vanno inviate tra il 1° maggio e il 30 giugno 2017, per ottenere il primo assegno probabilmente ad ottobre , mentre a regime i termini saranno dal 1 gennaio al 30 marzo di ogni anno, con erogazione a partire dal mese di giugno. L'indennità sarà pari alla pensione calcolata al momento della richiesta ma entro un massimo di 1500 euro (cioè se si avesse diritto ad una pensione maggiore l'assegno INPS sarà comunque di 1500 euro). Tale indennità sarà tassata come reddito da lavoro dipendente, quindi meno che il reddito da pensione.
Il testo passa ora al vaglio del Consiglio di Stato per poi essere pubbblicato in «Gazzetta Ufficiale».
Il Governo stima che potrebbero beneficiare dell’Ape sociale al massimo 35mila lavoratori quest’anno e un poco meno nel 2018. A disposizione quest’anno ci sono 300 milioni di euro, 609 milioni per l'anno prossimo .