Le regole sul bonus Sud, istituito dalla Legge di Stabilità per il 2016 a favore delle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, e modificato dal DL Mezzogiorno 243/2016, sono state chiarite dall'Agenzia delle Entrate con la Circolare 12/E di ieri.
In generale, le principali modifiche che incidono sull’agevolazione prevedono:
- l’estensione del credito d’imposta all’intero territorio della regione Sardegna;
- l’aumento della misura del credito d’imposta spettante;
- l’aumento del limite massimo dei costi agevolabili relativi a ciascun progetto di investimento, al quale è commisurato il credito d’imposta, Tale massimale è ora raddoppiato per le piccole e medie imprese, passando rispettivamente da 3 a 10 milioni di euro. Resta invece immutato a 15 milioni per le grandi imprese;
- la determinazione del credito d’imposta sulla base del costo complessivo dei beni acquisiti;
- la possibilità di cumulo del credito d’imposta con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che insistano sugli stessi costi, sempre che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalla normativa europea (in precedenza sussisteva il divieto di cumulo).
In merito alla tempistica, si ricorda che la decorrenza delle nuove disposizioni coincide con la data di entrata in vigore della legge stessa di conversione del decreto-legge n. 243 del 2016, avvenuta il 1° marzo 2017. Pertanto, le nuove norme si applicano a partire dalla medesima data tranne per quanto riguarda l’estensione del credito d’imposta all’intero territorio della regione Sardegna che ha effetto, invece, dal 1° gennaio 2017.