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LOTTA ALLA POVERTÀ: I PRIMI PROGETTI SIA AL MINISTERO

2 minuti, Redazione , 23/02/2017

Lotta alla povertà: i primi progetti SIA al Ministero

SIA: raccolti dai Comuni 590 Progetti di Sostegno all'inclusione attiva , ora al vaglio del Ministero. 53 milioni di euro già assegnati in 12 regioni

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Sono stati resi  noti i dati dati che testimoniano l'ottima risposta dei Comuni all'avviso del ministero per il Sostegno all'Inclusione attiva contro la povertà:  si tratta di 590 progetti che assegnano più del 99% dei 500 milioni stanziati per il primo triennio.  Una volta conclusa la valutazione delle proposte da parte delle Commissioni istituite presso il Ministero, gli ambiti territoriali riceveranno infatti  oltre 485 milioni di euro per realizzare gli interventi dedicati al Sostegno per l'Inclusione Attiva. Il ministro  Poletti si è deto molto soddisfatto della risposta dei Comuni, che sono chiamati   a lavorare "in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari, le scuole e con i soggetti del terzo settore e di tutta la comunità per un'azione efficace di contrasto alla povertà. Questa collaborazione è infatti essenziale per costruire una risposta integrata ai bisogni delle persone più fragili e delle loro famiglie ed attivare misure di sostegno sociale, di formazione, di accompagnamento al lavoro".

Il 31 gennaio 2017 sono già stati ammessi al finanziamento i primi 80 progetti, per un ammontare di oltre 53 milioni di euro assegnati ai territori delle prime 12 regioni italiane Puglia ,  Toscana , Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Sardegna, Marche, Liguria, Lombardia, Veneto, Abruzzo.

Da un'analisi dei primi 250 progetti presentati, emergono alcuni primi dati significativi.

Per la quasi totalità delle Regioni  esiste un'esigenza generale di rafforzamento dei servizi sociali. Il 71% delle risorse finanziarie risultano infatti dedicate all'Azione A, ovvero a rafforzare i servizi che accolgono le richieste dei cittadini e quelli di presa in carico, nonché ai servizi informativi agli utenti.

Il 27% delle risorse risultano destinate all'Azione B, che riguarda gli interventi socio-educativi e di attivazione lavorativa rivolti ai beneficiari del SIA: tirocini, borse lavoro, orientamento, formazione, consulenza per l'accesso al lavoro. Questo perché, in molti casi, a tali interventi sono state destinate risorse regionali o locali.

Infine, solo il 2% delle risorse risulta destinato all'Azione C, finalizzata alla promozione di accordi di collaborazione in rete, tra gli operatori degli ambiti territoriali, dei centri per l'impiego, dei servizi per la salute, l'istruzione e la formazione.

Queste scelte sono coerenti con gli indirizzi del Ministero, che nell'Avviso pubblico richiedeva di concentrare gli interventi sul rafforzamento dei servizi sociali, sollecitando l'utilizzo di altre fonti finanziarie, in particolare regionali, per gli altri interventi.

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