Con la sentenza 6595/2017 la Corte di Cassazione ha chiarito che è legittimo il sequestro dei gioielli alla moglie se il marito è stato condannato per reati tributari, e i coniugi sono in regime di comunione legale. La sentenza è allegata a questo articolo.
La controversia
Il tribunale del riesame di Roma aveva previsto la restituzione dei gioielli, sottoposti a sequestro preventivo della moglie di un imprenditore condannato per reati penali. Il pubblico ministero resisteva ricorrendo in Cassazione e sostenendo che erano stati sequestrati solo quei beni per la quale la moglie non aveva fornito prova di averne "esclusiva disponibilità".
La sentenza
La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso del PM. In primo luogo occorre considerare che i due coniugi erano in regime di comunione di beni e la moglie non aveva redditi tali da giustificare l'acquisto dei preziosi. Nella sentenza la Suprema Corte ha sottolineato come "è evidente che in caso di comunione legale dei beni gli acquisti effettuati dopo il matrimonio sono di proprietà anche dell'altro coniuge a meno che non si tratti di beni di uso strettamente personale del tutto sottratti alla disponibilità dell'altro." Nel caso di specie il ricorso al criterio del reddito potrebbe assumere rilevanza solo se gli acquisti sono stati in regime di separazione dei beni.