Nei giorni scorsi l' INPS ha pubblicato i dati dell'Osservatorio sul precariato , ovvero le ultime cifre disponibili sull'occupazione. In materia di voucher lavoro si evidenzia un rallentamento della tendenza di incremento registrata negli ultimi anni . In totale sono stati venduti nel 2016 13,8 milioni di voucher con un incremento sull'anno 2016 del 23,9 %. Interessante però notare come negli ultimi tre mesi del 2016, a partire cioe dall'entrata in vigore della comunicazione preventiva obligatoria, la crescità è diminuita attestandosi sullo 0,8% tra novembre e dicembre
Nell'analisi dell’Inps anche una tabella inedita sull’uso dei voucher suddiviso per tipo e dimensione delle imprese. Da notare l’elevato uso di voucher da parte ddei sindacati , delle organizzazioni no profit e della pubblica amministrazione . Anche nelle grandi aziende l'utilizzo è molto diffuso . Una delle proposte recenti di modifica della disciplina riguarda tra l'altro il divieto di utilizzo per la pubblica amministrazione .
Il ministro Poletti ha commentato che con la seguente dichiarazione: "I dati diffusi oggi dall'INPS evidenziano come, a dicembre, si sia sostanzialmente fermata la tendenza di incremento dei voucher. È naturale constatare come questa dinamica possa essere considerata un primo effetto delle norme sulla tracciabilità introdotte a ottobre, confermando la correttezza della scelta compiuta dal Governo per contrastare i fenomeni di utilizzo improprio dei voucher. Il Governo, come ripetutamente affermato, resta comunque impegnato in un lavoro di attenta analisi del fenomeno e di elaborazione di proposte normative finalizzate a ricondurre questo strumento in direzione delle finalità per le quali era stato originariamente introdotto".
Per quanto riguarda i rapporti di lavoro dipendente l'Inps riassume così la situazione occupazionale :Nei primi undici mesi del 2016: " nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +567.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+688.000) e superiore a quello registrato nei primi undici mesi del 2014 (+313.000). Su base annua, la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi a novembre 2016 risulta positivo e pari a +506.000, compresi i rapporti stagionali.
Il risultato positivo è imputabile prevalentemente al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo indeterminato, il cui saldo annualizzato, pari a +339.000, è ancora debitore dell’intensa dinamica di crescita registrata a fine 2015; nel corso del 2016, inoltre, i contratti a tempo determinato hanno significativamente recuperato la contrazione registrata sul finire del 2015 a causa dell’alta quota di trasformazioni in contratti a tempo indeterminato: il loro saldo annualizzato risulta infatti pari a +146.000 (inclusi i contratti stagionali).