Sottoscritti i primi 4 Accordi tra l’Ufficio Accordi preventivi e controversie internazionali della direzione centrale Accertamento e altrettante imprese che hanno optato per l’applicazione del patent box, con volume d’affari superiore a 300 milioni di euro, due attive nel settore della moda, le altre due nei comparti della chimica e della produzione di beni finalizzati ad applicazioni nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni. Lo ha reso noto l'Agenzia delle Entrate con un Comunicato stampa del 29 dicembre 2016.
Si ricorda che il Patent box è l’agevolazione fiscale, introdotta dalla Legge di Stabilità 2015, che prevede l’esclusione dalla tassazione di una quota del reddito derivante dall’utilizzo di software protetto da copyright, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Il principale vantaggio, per chi accede al regime del Patent box, consiste nell’esclusione dall’imposizione fiscale del 30% del reddito derivante dall’utilizzo diretto o indiretto dei beni immateriali per il 2015, quota che aumenta al 40% nel 2016, per arrivare al 50% a partire dal 2017.
L’opzione per tale agevolazione va comunicata con l’apposito modello:
- per i primi due periodi d’imposta (2015 e 2016) entro il 31/12 del periodo d’imposta in cui ha inizio il regime di tassazione (quindi ad esempio per un soggetto con esercizio “solare”, l’opzione effettuata entro il 31/12/2016, vale per il 2016 e fino a tutto il 2020),
- mentre a regime, dal 2017 la scelta andrà indicata nella dichiarazione dei redditi con decorrenza dal periodo d’imposta al quale la stessa dichiarazione si riferisce.
Gli accordi di Patent box appena sottoscritti, hanno definito così i metodi e i criteri di calcolo del contributo economico dei beni intangibili alla produzione del reddito d’impresa dei contribuenti per determinare la quota di reddito imponibile agevolabile e riguardano sia l’uso diretto del bene immateriale sia quello indiretto.
Per la quantificazione del reddito agevolabile è stato utilizzato in tre casi il metodo Confronto di prezzo (Cup - Comparable uncontrolled price interno ed esterno) e in uno quello della ripartizione degli utili (Rpsm - Residual profit split). I beni immateriali agevolati sono stati sia marchi sia brevetti, disegni, modelli e know how.
Le quattro aziende avevano presentato domanda entro il 31 dicembre 2015 e prodotto la documentazione integrativa nei termini previsti dalle indicazioni di prassi. Una volta esaminati i requisiti per l’ammissibilità alla procedura, a settembre 2016 è iniziata la fase di contraddittorio, che è terminata nei giorni scorsi.