Passano da quattro a cinque le rate per la rottamazione delle cartelle Equitalia e avvisi, ma ad alcune condizioni.
Più tempo, quindi, per pagare le rate della rottamazione delle cartelle che viene estesa anche ai ruoli affidati agli agenti della riscossione nel 2016, fermo restando che il 70% delle somme complessivamente dovute deve essere versato nell'anno 2017 e il restante 30% nell'anno 2018, il pagamento è effettuato, per l'importo da versare distintamente in ciascuno dei due anni, in rate di pari ammontare, nel numero massimo di tre nel 2017 e due nel 2018, dove:
a) per l'anno 2017, la scadenza delle singole rate è fissata nei mesi di luglio, settembre e novembre;
b) per l'anno 2018, la scadenza delle singole rate è fissata nei mesi di aprile e settembre;
L'invio della domanda (Modello e istruzioni) dovrà essere effettuato entro il 31 marzo 2017, con possibilità per il contribuente di integrare la dichiarazione, sempre entro tale data.
Per quanto riguarda i ruoli del 2016, entro il 28 febbraio 2017, l'agente della riscossione, con posta ordinaria, avvisa il debitore dei carichi affidati nell'anno 2016 per i quali, alla data del 31 dicembre 2016, gli risulta non ancora notificata la cartella di pagamento ovvero inviato l'avviso di addebito.
Con un altro emendamento approvato viene previsto che nei confronti di chi aderisce alla rottamazione sono sospesi, per i carichi oggetto della domanda di definizione agevolata, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute, gli obblighi di pagamento che derivano da precedenti piani di dilazione già in essere relativamente alle rate di queste dilazioni in scadenza in data successiva al 31 dicembre 2016.
Da segnalare anche la possibilità per Comuni e Regioni che riscuotono attraverso ingiunzione di pagamento e non attraverso ruolo di in una sanatoria delle sanzioni. In questo caso gli enti interessati dovranno deliberare le rispettive entrate che potranno essere sgravate da sanzioni e il numero di rate in cui si potrà rottamare anche la somma dovuta.
Queste alcune delle modifiche previste dagli emendamenti al decreto fiscale approvati dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera nella seduta del 10 novembre, in vista della discussione fissata in Aula a partire da oggi (con il primo sì atteso per il giorno successivo con la fiducia).