Con 173 sì e 53 astenuti, l'Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta del 3 novembre 2016 ha approvato il ddl n. 2233, recante le misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato, anche detto Jobs Act del lavoro autonomo Il ddl 2233 riguarda i rapporti di lavoro autonomo mentre sono esplicitamente esclusi gli imprenditori, ivi compresi i piccoli imprenditori e il lavoro agile o smart working.
Nel decreto lo smart working viene disciplinato in maniera organica anche se è già presente in molticontratti nel nostro sistema, ma senza una disciplina comune a tutti. Si tratta di una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, anche presso la propria abitazione e con orari personalizzati, allo scopo di incrementarne la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Per quanto riguarda il lavoro autonomo , invece, il decreto finalmente riconosce la piena deducibilità delle spese per aggiornamento professionale, la certificazione competenze, le spese alberghiere rimborsate dal committente, e l'assicurazione per mancato pagamento compensi.
Il testo passa ora alla Camera dei deputati.