Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha pubblicato il 20 ottobre 2016 la Relazione annuale, redatta dal Comitato di sicurezza finanziaria, sulla valutazione delle varie attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo relative all’anno 2015.
Nel documento si evidenzia come in Italia esista un efficace sistema di prevenzione del rischio e di rilevazione delle violazioni grazie alla rete di collaborazione costituita da soggetti pubblici ma anche da privati (es. banche, assicurazioni, studi professionali). La prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo passa infatti necessariamente per una piena responsabilizzazione dei soggetti obbligati a monitorare e intercettare il “rischio” insito nella pratica quotidiana della loro attività professionale, come nel caso di notai e commercialisti.
Le segnalazioni sospette
Nel 2015 l’Unità di informazione finanziaria ha ricevuto 82.428 segnalazioni con un incremento di oltre 10.000 rispetto al 2014, pari al 14,9 per cento circa.
La crescita è stata significativamente influenzata dagli effetti dei provvedimenti in materia di regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero (cd. voluntary disclosure), in particolar modo per quanto riguarda i professionisti; nell’anno sono pervenute 6.782 segnalazioni connesse a operazioni di voluntary, pari all’8,2 per cento del totale. L’adesione alla regolarizzazione, infatti, non determina il venir meno degli obblighi segnaletici di cui al decreto legislativo 231/2007, in quanto presidi strumentali a prevenire l’utilizzo di capitali di provenienza illecita.
La crescita complessiva delle segnalazioni è in buona parte ascrivibile all’aumento delle SOS trasmesse da banche e Poste e dai professionisti.
Le segnalazioni ricevute nel 2015 derivano per la quasi totalità da sospetti di riciclaggio. Le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento del terrorismo (273) o relative a programmi di proliferazione delle armi di distruzione di massa (13), pur rimanendo una quota marginale del totale, sono pressoché triplicate, verosimilmente in conseguenza dell’acuirsi della minaccia di azioni terroristiche e della più intensa percezione di tale rischio da parte degli operatori.
Anche per il 2015, le operazioni in contanti e i bonifici sono le tipologie di operazioni più segnalate.
Nella relazione sono evidenziati anche i dati sulle sanzioni amministrative pecuniarie relative a violazioni della normativa antiriciclaggio irrogate dal Dipartimento del Tesoro, viene evidenziato che nel corso del 2015 sono stati avviati 90 procedimenti per l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie relative a violazioni della normativa antiriciclaggio, di cui 8 a carico di professionisti (2 notai, 6 commercialisti). Di tali procedimenti, 13 sono stati archiviati, mentre 67 si sono conclusi con l’emanazione di un provvedimento sanzionatorio, con irrogazione di sanzioni per complessivi 54,3 milioni di euro.
Il testo completo della “Relazione sulla valutazione delle attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo” è disponibile qui in allegato.