Nel referendum di lunedi 25 settembre 2016 nel Canton Ticino, la maggioranza degli elettori ha risposto che i lavoratori svizzeri devono avere la precedenza, a parità di titoli, sui lavoratori stranieri. E' un evento molto rilevante per i lavoratori italiani che hanno trovato occupazione nella svizzera italiana : i cosiddetti trasfrontalieri sono oggi circa 62mila. La lista che ha presentato la proposta maggiormente votata, 58% , è una lista di destra nazionalista chiamata UDC. La proposta del governo piu moderata , senza contingentamenti sul numero di lavoratori stranieri , ma comunque protezionista, è stata bocciata dal 57.4 % di elettori.
Questo risultato conferma la tendenza già espressa a livello nazionale dalla maggioranza (meno netta) degli svizzeri che nella consultazione del 2014 che ha chiesto lo stop alla libera circolazione dei lavoratori tra svizzera e UE, dando tempo tre anni al Parlamento per l'attuazione pratica. I tre anni scadono a febbraio 2017 e nel frattempo il Consiglio federale (la Camera elevetica) ha approvato una misura restrittiva ma non è detto che la linea dura abbia la meglio. Si attende ora il voto del Consiglio degli stati ovvero il senato dei Cantoni) mentre il governo federale di Berna continua le trattative bilaterali cercando un compromesso con Bruxelles in quanto le stesse imprese svizzere in generale non sono favorevoli a perdere la possibilità che offre lo scambio con l'UE. I trattati bilaterali prevedono infatti che se dovesse cadere uno dei principi, in questo caso la libera circolazione, cadrebbero anche tutti gli altri accordi.