E' in corso di valutazione da parte del Governo l'ipotesi di estendere la durata della voluntary discolusures per il rientro dei capitali esteri di 12 mesi. L'operazione avrebbe le stesse caratteristiche delle precedenti edizioni cioè stesse regole, procudure e sanzioni.
L'ipotesi di una riapertura è sempre più probabile, anche in considerazione che dal 2018 sarà operativo lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali dei diversi Paesi, e pertanto da quel momento è da escludere l'ipotesi di una nuova voluntary per il rientro dei capitali. A sostegno di questo maggiore scambio di informazioni:
- da un lato stanno continuando gli incontri del Ministro dell'Economia con i rappresentanti dei Paesi a fiscalità privilegiata che cercano così di uscire dalle black list (l'ultima è stata Panama che ha espresso la disponibilità a fornire informazioni)
- dall'altro lato c'è una maggiore pressione per i capitali italiani che si trovano in Stati ritenuti fino ad oggi inacessibili al nostro Fisco, con conseguenti minori rendimenti e maggior rischio di incorrere in sanzioni.
La cd. Voluntary domenstica
Un'altra ipotesi è l'estensione della voluntary per portare all'emersione di capitali interni, cioé non esportati all’estero,che si trovano nelle cassette di sicurezza e nei caveau delle banche. Le stime ufficiose parlano di 1,5-2 miliardi, che potrebbero anche salire se si riuscissero a comprendere contanti, oro e preziosi.
I problemi che sconterebbe una voluntary domestica sono principalmente due:
- la provenienza dei valori, che potrebbero essere stati ottenuti con operazioni di riciclaggio di denaro sporco. Inoltre aumenterebbe il rischio di questa pratica dal moemnto che una volta rientrato o ripulito con la voluntary, il capitale sarebbe riutilizzabile nell’economia reale.
- identificazione dei titolari dei patrimoni nelle cassette di sicurezza.