Le ultime novità normative hanno comportato importanti implicazioni sulla disciplina delle Controlled Foreign Companies (CFC). Con la corposa Circolare n.35/E di ieri, giovedì 4 agosto 2016, sono stati forniti importanti chiarimenti. I principali riguardano:
- i criteri di individuazione dei Paesi a fiscalità privilegiata: dal primo gennaio 2016, ci si basa esclusivamente sul livello nominale di tassazione inferiore al 50% di quello applicabile in Italia e non più sul sistema formale di inclusione di un Paese nella black list.
- CFC: la mancanza di intenti/effetti elusivi, alla base dell’investimento all’estero, si considera dimostrata qualora il contribuente provi che il carico fiscale estero è almeno pari al 50 %della tassazione nominale italiana o della tassazione effettiva che la controllata avrebbe scontato se residente in Italia.
- il trattamento degli utili provenienti da Paesi a fiscalità privilegiata: vengono forniti chiarimenti sul trattamento di dividendi e plusvalenze; sui presupposti e sulle modalità applicative del credito d’imposta indiretto concesso al socio residente che abbia ottenuto la disapplicazione della CFC rule.
- la disciplina del credito d’imposta estero.