Venerdi 24 giugno si è svolto il terzo incontro tra Governo e sindacati riguardante l'ipotesi di anticipo pensionistico di tre anni per i lavoratori che ne faranno richiesta . E' emersa la volonta condivisa di ampliare la platea degli aventi diritto anche ai dipendenti pubblici e ai lavoratori autonomi, sempre se in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi . Ricordiamo che la bozza di decreto impostata dal Governo prevede la possibilità di uscire uno, due o tre anni prima prima dell'età fissata oggi a 66 anni e sette mesi ., determinando la pensione futura sulla base dei contributi maturati al momento dell’anticipo pensionistico, Grazie all'interveno di un finanziamento da istituti privati gestito dall'INPS però, non ci sarà per il lavoratore una penalizzazione “legale” sull’importo della pensione in cambio dell’anticipo di uno, due o tre anni ma l'assegno sconterà la rata di restituzione del prestito in vent'anni con la cd. Rita -Restituzione integrativa temporanea anticipata),
I leader sindacali non hanno espresso giudizi nel merito ma sembra apprezzino l'apertura del tavolo di consultazione . «Non partecipiamo ad annunci di soluzioni che non ci sono - ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso -. Stiamo provando a fare una discussione con il governo che al momento è senza cifre. Per noi è prioritario mutare l’assetto del sistema previdenziale per i giovani, i lavoratori e gli attuali pensionati». Allo stesso modo il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo ha affermato che : «Non c’è ancora alcun elemento definitivo - ha aggiunto - è prematuro ogni giudizio. Discutiamo di tutti i punti, l’Ape interessa di più il governo, a noi il resto». Per Maurizio Petriccioli (Cisl) «il tavolo continua con un dialogo positivo per trovare soluzioni a problemi strutturali che creano forte disagio». Il prossimo incontro è fissato per martedì 28 giugno 2016.
