Il disegno di legge 2233 all’esame delle commissioni parlamentari, tra le misure per la tutela del lavoro autonomo, si occupa anche del riordino della contribuzione previdenziale della categoria dei veterinari.
I veterinari oggi si trovano praticamente a dover versare una doppia contribuzione obbligatoria, sia al fondo nazionale di riferimento, sia all'ente gestore di forme di previdenza ed assistenza della propria categoria professionale. L’obbligo della doppia contribuzione non è solo per i professionisti lavoratori autonomi, ma si estende anche ai dipendenti, a coloro che non esercitano la professione e anche ai disoccupati.
Il mancato versamento dei contributi comporta la cancellazione dell’albo professionale impedendo al veterinario di esercitare la propria attività.
La situazione è particolarmente gravosa per cui il governo, nel disegno di legge in esame, intende intervenire su due fronti:
- rendere volontaria la contribuzione all'ENPAV per i veterinari dipendenti, per quelli che non esercitano la professione e per quelli senza un rapporto di lavoro in atto
- prevedere il divieto di cancellazione dall'ordine professionale in caso di mancato versamento di tale contribuzione volontaria