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PENSIONI: LA BOMBA DEL SISTEMA CONTRIBUTIVO PURO

1 minuto, Redazione , 23/06/2016

Pensioni: la bomba del sistema contributivo puro

Riforma pensioni: intervenire prima che scoppi la bomba del sistema contributivo puro soprattutto regolamentando la portabilità e una pensione minima per gli iscritti alla gestione separata

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Il disegno di legge n.  2233/2/11  affronta tra l’altro lo spinoso problema della riforma previdenziale dando atto della situazione in cui si verranno a trovare molti lavoratori, soprattutto quelli iscritti alla gestione separata, a cui si applicherà quando andranno in pensione il sistema contributivo puro.

Gli interventi  che il Governo si appresta ad emanare tendono a:

a) assicurare la piena portabilità del credito pensionistico in altre gestioni;

b) operare una revisione delle modalità di rivalutazione del montante pensionistico, in modo da renderlo effettivamente premiante;

 c) prevedere la possibilità di riscattare gli anni lavorati quando non esisteva un obbligo contributivo e gli anni di laurea;

 d) prevedere concrete misure di incentivazione alla previdenza complementare.

Con la legge 335/1995  che ha introdotto il sistema contributo la previdenza ha cambiato volto, riducendo drasticamente le prospettive pensionistiche dei lavoratori.

Gli iscritti alla gestione separata , lavoratori autonomi e parasubordinati, sono stati i primi ad essere interessati a questo passaggio al sistema contributivo puro.

Tuttavia oggi pur parlando spesso di pensioni viene sempre posta l’attenzione sui pensionati e sui pensionandi con sistema retributivo   evitando accuratamente di parlare della povertà e delle penalizzazioni che produrra’ il sistema contributivo puro quando sarà a regime.

Il governo ritiene che “ È invece urgente intervenire subito per evitare l'esplosione di una bomba sociale, quando arriveranno le prime consistenti coorti di pensionati contributivi puri” intervenendo nel sistema per superare alcune gravi carenze del sistema contributivo,  e in particolare:

  • La garanzia per tutti i lavoratori con 15-20 anni di versamenti in qualunque gestione previdenziale di una pensione minima
  • Intervenire con meccanismi solidaristici a favore di chi ha sperimentato percorsi lavorativi non continuativi, a causa di difficoltà occupazionali o personali
  •  incentivare l'investimento pensionistico, attualmente molto poco conveniente;
  •  incentivare il secondo pilastro previdenziale, che  sarà necessario per compensare la caduta del reddito che si presenterà al momento di andare in pensione.

Segui il Dossier sulle Pensioni per restare aggiornato su tutte le novità delle pensioni

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Miky - 23/06/2016

Il nostro governo continua a far pagare ai lavoratori del settore privato le nefandezze e i passivi derivanti dal sistema pensionistico dei lavoratori del pubblico impiego. Il lavoratori del settore privato non hanno mai goduto delle agevolazioni dei lavoratori del settore pubblico (pensioni baby) e il calcolo delle loro pensioni, anche col sistema retributivo, è sempre stato ben lontano dal privilegio dei lavoratori statali ( per i quali la pensione veniva calcolata in % sulla paga base a cui andava aggiunta PER INTERO l'indennità integrativa speciale, che praticamente costituisce l'80% della loro retribuzione, in più le loro pensioni, oltre ad essere rivalutate secondo gli indici inflazionistici, restano "legate" agli aumenti contrattuali del livello e settore di appartenenza - si capisce bene che un lavoratore statale, dopo 15 anni 6 mesi e un giorno, aveva una rendita garantita quasi pari alla retribuzione). Ora, a mano a mano che le varie "gestioni separate" andavano in passivo, venivano inglobate nell'INPS, e anche se lo Stato diceva che avrebbe trasferito all'INPS i fondi relativi ai passivi (ponendoli a carico della fiscalità generale) si è creato un gran calderone e si accusano i lavoratori "in generale" di percepire pensioni di un livello tale da prosciugare le case dell'INPS. Sarebbe giunto il tempo di fare e pretendere chiarezza, da tutti, sindacati compresi, che pur facendo parte degli organi di controllo dell'INPS hanno sempre taciuto sulle problematiche che sarebbero sorte dagli accorpamenti delle gestioni in passivo e anche, permettetemi, sugli sprechi derivanti dagli investimenti immobiliari dell'INPS stessa (leggasi affittopoli). Sta di fatto che i nostri politici rubandoci e sprecando i nostri contributi, ci stanno sottraendo anni di vita.

STEF - 23/06/2016

Per non parlare del fatto che tanti enti locali (vedasi taluni comuni in passivo ) non hanno mai versato contributi per i loro dipendenti che comunque andranno in pensione tramite INPS, attingendo da quanto versato dai privati!

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