Il Ministro del lavoro Poletti e il sottosegretario Nannicini hanno presentato ieri ai sindacati il piano per l'anticpio pensionistico "APE" che dovrebbe introdurre una maggiore flessibilità nell'uscita dal mondo del lavoro . Come noto il piano del Governo è di permettere di andare in pensione fino a tre anni prima dell'età attualmente fissata a 67 anni e 3 mesi, con una minima penalizzazione ma per limitare i costi sulla finanza pubblica si è lavorato ad un meccanismo di “prestito” garantito dalle banche, gestito dall'INPS .
Rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi le novità emerse sono
- il prestito sarà da rimborsare in 20 anni e godrà di un’assicurazione sui rischi senza necessità di garanzia reale (come ad esempio la casa ).
- Il montante pensionistico sarà quello raggiunto al momento della richiesta dell’anticipo senza contare la contribuzione degli anni mancanti alla soglia per la pensione di vecchiaia
- il coefficiente di trasformazione utilizzabile sarà quello relativo all’età di vecchiaia.
- La rata per la restituzione del prestito potrebbe arrivare al 15% della pensione piena potenziale.
- I soggetti più disagiati (disoccupati, lavoratori in mobilità) godranno di una “decurtazione implicita” dell’assegno per effetto di apposite detrazioni fiscali.
I leader sindacali hanno mostrato apprezzamento per il nuovo clima di confronto aperto con il Governo, che ha assicurato un nuovo incontro di approfondimento per individuare le fasce di lavoratori da "sostenere", entro il mese di Giugno.