L’INPS, con Comunicato 09 giugno 2016, rende noto che ha convocato una riunione con i Consigli nazionali dei commercialisti e dei consulenti del lavoro per discutere del fenomeno di abuso di 65.000 aziende che hanno usufruito dell’esonero triennale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che hanno effettuato nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato nel corso del 2015.
L'isituto ha verificato che circa 53.000 aziende hanno usufruito della decontribuzione nonostante il lavoratore avesse avuto un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti con un altro datore di lavoro, mentre le restanti 12.000,, hanno chiesto, e inizialmente ottenuto, lo sgravio nonostante il lavoratore avesse già avuto un contratto a tempo indeterminato con loro nei tre mesi precedenti l’entrata in vigore della norma.
Mentre nel primo caso l’erronea fruizione può essere determinata dal fatto che il lavoratore assunto non ha comunicato all’azienda la circostanza (violazione lieve), nel secondo caso è indubbia la consapevolezza dell’azienda e la natura fraudolenta della fruizione dello sgravio (violazione grave).
L’Inps ha condotto un’analisi preliminare anche sul ruolo dei professionisti, dal momento che tra le imprese che hanno commesso violazioni sono sovra-rappresentate quelle assistite da consulenti del lavoro o commercialisti. In particolare, solo l’8% delle imprese che ha commesso violazioni gravi non risulta assistita da alcun intermediario (la percentuale di imprese non assistite è doppia, attorno al 16%, fra le imprese che non hanno commesso violazioni).