Il Dipartimento Politiche Europee della presidenza del Consiglio ha inviato nei giorni scorsi alla Commissione europea il Piano nazionale definitivo di riforma delle professioni. Il Piano è stato realizzato in collaborazione con le amministrazione pubbliche, l'Isfol e le Regioni, sentiti gli Ordini, i Collegi e le associazioni di categoria e dà attuazione all'art. 59 della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali che richiede una verifica di tutta la regolamentazione nazionale L'obiettivo è una possibile riduzione o modifica della regolamentazione, considerata dall'Unione Europea in certi casi sproporzionata e quindi ostacolo alla mobilità dei professionisti e, conseguentemente, alla crescita economica e allo sviluppo dell'occupazione.
L'Italia ha provveduto all'aggiornamento del proprio database sulle professioni regolamentate: sono 174 le professioni inserite, erano 143 nel database precedente, 41 le professioni di nuovo inserimento.
Il Piano, che ha permesso una approfondita valutazione di tutto il mondo delle professioni, ha individuato tre linee di azioni prioritarie:
- la revisione dei percorsi formativi di alcune professioni tecniche (ingegneri, periti);
- la valutazione e l'adeguamento degli esami di Stato per i titoli di studio per renderli più aderenti all'attività professionale;
- l'istituzione con le amministrazioni competenti di un tavolo tecnico dedicato alle professioni la cui formazione professionale è demandata alle Regioni.