Domani il Consiglio dei ministri sarebbe pronto a licenziare in prima lettura lo schema di Decreto legislativo con cui vengono recepite le direttive Ue sull’applicazione del reverse charge a determinate operazioni a rischio di evasione IVA. Viene prevista espressamente l’applicazione dell’inversione contabile alle cessioni di «console da gioco, tablet, Pc e laptop» nonché dispositivi a circuito integrato come i microprocessori e unità di elaborazione. Per i Pc ed i loro componenti la possibilità di applicare il reverse charge era già stata prevista con la Finanziaria 2006, ma non era mai stato applicato perché la Commissione Ue non ha mai dato il via libera alla deroga. Escono, invece, fuori dal reverse charge componenti e accessori dei telefoni cellulari. Il giro di vite contro l’evasione Iva riguarderà le operazioni B2B, ossia tutte le cessioni di determinati prodotti elettronici ceduti prima della loro installazione «in prodotti destinati al consumatore finale». Una volta ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri, il Dlgs attuativo della legge di delegazione europea 2013, la cui attuazione scade il 12 novembre prossimo, andrà alle Camere per i relativi pareri e successivamente sarà licenziato in seconda lettura dal Governo. L’applicazione del reverse charge durerà fino al 31 dicembre 2018 per le cessioni di telefoni cellulari, console, tablet, laptop, microchip, quote di emissione di gas a effetto serra, gas ed energia elettrica.