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PENSIONI, RIFORMA CON EFFETTI PESANTI SUI TRATTAMENTI

Pensioni, riforma con effetti pesanti sui trattamenti

La prima pensione segnala un calo di oltre venti punti percentuali rispetto all'ultima retribuzione percepita

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In base alle stime diffuse ieri dall'Inps e ai calcoli della Ragioneria dello Stato, la Riforma delle pensioni avrà effetti pesanti sui trattamenti pensionistici. Il rapporto tra la prima pensione e l'ultima retribuzione segnala un calo di oltre venti punti. I fattori che causano il ribasso delle pensioni sono l'allungamento della vita, la revisione al ribasso dei coefficienti usati nel calcolo, gli andamenti demografici ed economici negativi. Le stime diventano meno affidabili per carriere lavorative più frammentate e discontinue. I lavoratori autonomi saranno più penalizzati dal sistema contributivo.

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Commenti

giannifalci - 08/06/2013

perfettamente giusto !! diamoci da fare per interrompere questi furti.

Miky - 07/06/2013

E' di ieri la notizia che la Corte dei Conti HA BOCCIATO il prelivo sulle pensioni di importo superiore ai 90.000 Euro all'anno, in quanto incostituzionale. Noi labvoratori dipendenti siamo OBBLIGATI al versamento dei contributi INPS (nella gestione AGO - Assicurazione Generale Obbligatoria), iniziamo a versare con regole che poi vengono cambiate nel corso degli anni e rendono del tutto infruttifero il versamento contributivo operato nel corso della vita lavorativa. Mai nessuno che dica NO questa riforma è anticostituzionale in quanto lede diritti già acquisiti. Noi lavoratori dipendenti non abbiamo nessun diritto, solo il dovere di mantenere uno stato sprecone e inefficente che scarica su di noi gli effetti della malagestione dei nostri denari. La gestione della cassa pensionistica dei lavoratori dipendenti è sempre stata in attivo, e lo sarebbe ancora se ad essa non venissero addebitati i passivi generati dalle altre gestioni che a fronte di versamenti contributivi irrisori o addirittura figurativi, concedono trattamenti pensionistici di livello Luculliano, (hanno iniziato con la gestione dei dirigenti d'azienda, poi via via hanno messo tutto nel calderone INPS, così, noi lavoratori dipendenti, dopo 41 anni di lavoro effettivo percepiremo una pensione da famme perchè i nostri contributi servono per pagare le pensioni Baby del pubblico impiego o le pensioni d'oro dei funzionari di partito). Non solo, quindi, ci troviamo di fronte ad una classe politica inetta e sprecona, ma anche di fronte ad un potere legislativo che non rileva mai le incongruenze e le ingiustizie perpetrate e messe in atto a nostro danno. Mentre il sindacato, colluso col potere politico, ammansisce le masse. MA PROPRIO, PER NOI, NON C'E' MAI NESSUN DIRITTO ? Siamo proprio i SERVI DELLA GLEBA ?

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