La Corte di cassazione, con la sentenza n. 15217 del 12 settembre in tema di indagini bancarie, ha affermato che i prelievi ed i versamenti ingiustificati risultanti dai conti correnti intestati a persone terze legate da uno stretto rapporto con la società sottoposta a verifica, possono essere posti alla base dell’accertamento del maggior reddito imponibile in capo alla società stessa da parte dell’Amministrazione. Questa deve dimostrare, anche tramite presunzione, la natura fittizia dell’intestazione del conto ovvero la sostanziale riferibilità alla società accertata delle operazioni effettuate sui conti medesimi. Resta ferma la possibilità di fornire prova contraria alla presunzione.